Destro colpisce al primo pallone toccato, ma è un gol senza gioia

Su quale pianeta sono sbarcato? Probabilmente si starà chiedendo questo Mattia Destro, il giorno dopo il primo gol senza gioia con la maglia del Milan. A voler essere cattivi, provoca La Gazzetta dello Sport, a fine stagione non sarà la società ma il giocatore a scegliere se far esercitare o meno il diritto di riscatto in essere con la Roma.

Ieri l’attaccante ha dimostrato di essere bomber letale in Serie A, ha segnato al primo pallone toccato in area di rigore avversaria, dopo 40 minuti. Sintesi di un problema profondo, di un Milan che non è più quel Milan e di una squadra, quella di Inzaghi, non costruita  né pensata per agevolare il lavoro di una prima punta: si è mosso, sbracciato, anche spazientito per non venir servito quasi mai, assistendo ad una infinità di lanci lunghi a vuoto. Ma questo piombo non può diventare oro. Destro è stato il migliore in campo dei rossoneri nonostante, curiosità, abbia giocato solo 23 palloni dall’inizio alla fine, quasi la cifra peggiore tra chi ha disputato l’intera gara: un bella magra consolazione. L’allenatore ragioni meglio su come organizzare le azioni offensive, basta tiri dalla distanza e ragnatele di passaggi lente e inefficaci, spazio alla linearità. Come quella che ha prodotto il vantaggio momentaneo del Diavolo: Menez per Bonaventura, palla in area piccola e deviazione vincente. Tutto rasoterra. Più facile di così…

A fare il proprio dovere però non può bastare un solo giocatore come Destro (esultanza classica: morso alla maglia, balletto e pungo alla bandierina di San Siro. Rimarrà una giornata importante in mezzo all’ennesima figuraccia. Questo Milan, da fuori, non sembrava così male nemmeno a lui. E invece a viverlo ti esaurisce presto.

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