Contro l’Empoli si cambia ancora: Pippo pensa al 4-4-2 mascherato

Domenica all’ora di pranzo contro l’Empoli probabilmente il Milan scenderà in campo con un particolare 4-4-2 mascherato. Un sistema di gioco già adottato contro il Parma, nell’unica vittoria in campionato di questo 2015, e che verrà riproposto contro gli uomini di Sarri.

Non c’entra il periodo carnevalesco ma sarà mascherato perché in fase di possesso avversario la linea mediana sarà a 4 ma in fase di attacco si trasformerà in un 4-2-3-1, che secondo molti è il migliore per il Diavolo. I due centrocampisti centrali verranno scelti tra quelli disponibili, da valutare De Jong mentre sicuro assente sarà Montolivo. Ma è sulle fasce e davanti che sarà decisivo l’apporto degli uomini che scenderanno in campo. Sulla sinistra dovrebbe esserci, a meno di clamorose sorprese, Jack Bonaventura che ha recuperato dall’infortunio alla spalla e che si trova a meraviglia a giocare in quella posizione. Sul lato opposto il ballottaggio è tra Cerci e Honda. L’ex granata contro il Parma è stato uno dei migliori e anche con la Juve ci ha provato senza brillare. Il giapponese sta accusando la stanchezza della coppa d’Asia però garantirebbe più equilibrio in fase difensiva. Davanti al coppia sarà formata da Menez e Destro. Un centravanti vero, un puro 9 che dovrà finalizzare l’azione e una seconda punta, brava sia ad agire alle spalle dell’ex Roma sia a buttarsi negli spazi per sfruttare proprio le sponde di Destro.

La scelta degli uomini e del modulo non sarebbe neanche sbagliata, anzi andrebbe ad esaltare le caratteristiche di quelli con maggior talento. Quello che preoccupa è che Inzaghi in sei mesi non ha ancora trovato uno schieramento definitivo. Aldilà degli infortuni che pesano come macigni e che non possono passare inosservato, dare un’identità precisa alla squadra è uno dei compiti principali della guida tecnica. Super Pippo ha dichiarato dopo la gara di coppa Italia con la Lazio che il 4-4-2 era un’idea che aveva in testa da tempo ma che non aveva gli uomini adatti per farlo. Ora questo ennesimo esperimento, davanti a un San Siro semi vuoto e arrabbiato. Partire da qui, puntare su un modulo e cambiare il meno possibile, per dare una linea guida a una squadra che ha pochissime certezze.

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