L’agente di Bonaventura: “Non vuole la fama, ama mettersi a disposizione. Può crescere ancora”

Una delle poche note positive di questo Milan, è indubbiamente Giacomo Bonaventura. Ai microfoni di Milan Channel, Giocondo Martorelli, agente del giocatore, ha parlato nel corso di “Terza pagina”: “Ho sempre visto Giacomo come un potenziale giocatore importante. Con la dirigenza dell’Atalanta ebbi qualche screzio perchè non tutti credevano nelle sue possibilità. I fatti come al soluto poi parlano. Dopo aver fatto un ottimo campionato di Serie B con la promozione dell’Atalanta, da lì iniziò la sua ascesa”.

Sui sei mesi prestito al Padova: “Devo riconoscere che l’attuale ds del Padova l’ha portato lì nonostante c’era El Shaarawy. Fu una cosa positiva per società e calciatore. Gli hanno dato la possibilità di mettersi in mostra. La presidenza Percassi ha puntato poi forte su Giacomo, il che gli ha permesso di fare un ottimo campionato segnando 9 gol nell’anno della promozione in A”.

Carattere ed equilibrio: “La cosa che mi ha sorpreso di Giacomo è che è dotato di una grande serenità. Ha una qualità innata, rara. Non mi ha mai fatto sentire la pressione, mai una volta che mi abbia chiamato per ‘martellarmi’, come si dice nel gergo quando i calciatori si preoccupano e insistono su una situazione. Ha una predisposizione innata per mettersi a disposizione per gli altri. Anche a livello di ruoli, ovunque lo metti gioca. Poi è uno tranquillo, non ama le luci della ribalta. Lui se potesse non rilascerebbe nemmeno interviste. Non gli piace partecipare a grandi eventi”.

Sul mercato: “Sì è vero, Juventus, Napoli e Fiorentina nel 2013 erano interessate a Giacomo, poi nell’anno che poi lo prese il Milan sempre la Fiorentina, il Verona e l’Inter avevano chiesto informazioni su Jack. Non è mai nata una trattativa, se non con il Verona e con l’Inter. Sean Sogliano mi ha sempre manifestato grande stima nei confronti di Giacomo. L’avrebbe portato ovunque”.

Sui margini di miglioramento: “Più giochi a grandi livelli e più ha margine di crescita. Lui ogni anno in tutte le sue fasi di carriera ha avuto sempre un miglioramento dal punto di vista tattico, atletico e tecnico. Lui in 2-3 anni può ancora migliorare moltissimo. Bergomi, ad esempio, per oltre 30 anni giocò a sinistra, ma con l’allenamento e la costanza poi ha imparato a giocare a destra”.

Un commento sul gol bellissimo di Cagliari: “Io ero là a vedere la partita e mi sono subito convinto, che lui voleva tirare perchè c’è un replay in cui si vede che mette il piede in una maniera in cui voleva calciare. Lo sento dopo la partita e mi dice che effettivamente voleva crossare. Aggiungo anche che 9 calciatori su 10 avrebbero detto il contrario”.

Sul momento della squadra: “Certi equilibri, soprattutto in una squadra nuova come lo era e lo è il Milan, sono fondamentali. Ci sono quelle situazioni e circostanze che a volte non ti aiutano nell’arco di una partita. La squadra ha subito tanti infortuni che non gli hanno permesso di giocare a memoria. La sensazione da fuori è che manchino alcuni automatismi”.

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