Settimana di polemiche. Il Milan è a un bivio

In uno dei momenti più difficili della storia rossonera, era praticamente scontato mettere al centro delle critiche l’allenatore e parlare già del suo sostituto, che sia a stagione in corso o alla fine del campionato. Molto più difficile che Inzaghi venga esonerato in itinere, assai improbabile è, qualora l’andamento della squadra non subisca un deciso miglioramento, che l’attuale tecnico rimanga oltre i mesi estivi. Per tale motivo, il toto panchina impazza dalle parti di Milanello, soprattutto in questa settimana. Dopo i vari Spalletti, Conte, Klopp, Montella, il nome nuovo, dato quasi per certo, è quello di Maurizio Sarri, attuale tecnico dell’Empoli. Suo grande estimatore è il presidente Berlusconi, che ha dato mandato a Galliani di imprimere una decisa accelerazione alla trattativa. Al momento di davvero concreto non c’è niente. Qualora dovesse concretizzarsi il tutto, è bene andarci piano con i facili entusiasmi. Portare sulla panchina del Diavolo un allenatore sì di grande esperienza, ma solo in squadre minori, significherebbe mettere davvero fine a ogni sogno di grandi investimenti. Con Sarri, infatti, la linea “giovani e italiani” prevarrebbe in maniera definitiva. Questo ha, ovviamente, i suoi lati positivi, ma significa anche che non vedremo un top player dalle parti di Milanello per diverso tempo. STAGNANTE.

Sulla vicenda allenatore, non poteva non intervenire quello che è l’attuale tecnico rossonero, Filippo Inzaghi, che, nella conferenza stampa pre-Fiorentina, ha ostentato un nervosismo non usuale, ma, a questo punto, anche inevitabile. L’allenatore del Diavolo ha, infatti, risposto in maniera stizzita alle domande su Sarri, dicendo che “quello che è venuto fuori non è carino e rispettoso”; sulla settimana difficile ha glissato con un secco “mi viene da ridere”. Lo stato d’animo di SuperPippo è, come detto, parzialmente comprensibile, vuoi per la situazione attuale della squadra, vuoi per le insistenti voci sul suo possibile successore. Quello che non piace, però, è il fatto che il tecnico rossonero sembra non voglia ammettere i limiti evidenti della sua squadra e che, se si parla continuamente di suo successore, buona parte del “merito” è anche la sua! IN RIBASSO.

A parziale giustificazione dell’attuale situazione dei rossoneri ci sono da mettere in conto i numerosi infortuni che continuano, senza sosta, a falcidiare la rosa di Inzaghi. Non che senza questi stop, il Milan sarebbe andato tanto meglio, ma certamente un’infermeria così piena contribuisce a far sprofondare ancor di più il morale dell’ambiente, nonché la condizione fisica di quelli rimasti, che devono fare gli straordinari. L’ultima triste notizia riguarda Agazzi. Il terzo portiere milanista si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico alla spalla destra; per lui stagione finita. Ma l’estremo difensore è in buona compagnia. Ai box sono fermi, oltre ai lungodegenti El Shaarawy, Mastour e De Sciglio, anche De Jong, Montolivo, Rami e Zapata. Come dire, piove sempre sul bagnato! IN RIBASSO.

Concludiamo il nostro Borsino con il settore giovanile, che, come la prima squadra, non vive certo un gran momento di forma. Gli Allievi di mister Monguzzi sono usciti malamente dal torneo “Beppe Viola”, perdendo per 3-1 contro il Parma una partita che bisognava vincere per rimanere ancora in corsa. Invece è arrivata una sconfitta pesante, con una brutta prestazione dei rossoneri, sovrastati dai Ducali che hanno colpito anche due traverse e hanno costretto il portiere Crosta a diversi miracoli. Continua il periodo non positivo per la Primavera di mister Brocchi, che dopo le due sconfitte con Atalanta e Inter, che hanno permesso ai cugini (che hanno una partita in meno) di raggiungere i rossoneri in vetta, si fa fermare dal Verona per 2-2 in casa, riuscendo a pervenire al pareggio solo nei minuti finali. IN RIBASSO.

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