Sliding doors tra riscatti e addii: il comune sentire di Destro e Torres

Giorno di compleanni in casa rossonera, di compleanni dei numeri 9: oggi infatti compiono gli anni sia Mattia Destro sia Fernando Torres. 24 anni il primo, 31 il secondo. Destini incrociati per i due che condividono la stessa data di nascita oltre che la stessa maglia, che fu dello spagnolo e che ora è sulle spalle dell’ex Roma. Destro ha già spazzato via la maledizione del numero 9 che dopo Inzaghi non riusciva più a trovare un padrone che superasse una rete (prima Matri e poi Torres appunto).

A Firenze Destro ha messo a segna la sua seconda marcatura rossonera e il bilancio di questi primi mesi è abbastanza positivo, nonostante il gioco della squadra non esalti assolutamente le sue caratteristiche. Il riscatto a giugno è tutt’altro che scontato, solamente per la cifra chiesta per la Roma, non di certo per l’impegno e la voglia di restare a Milano dell’attaccante. Nel mercato non ci sono previsioni, zero calcoli, tutto è in divenire: d’altronde nessuno si sarebbe aspettato un addio del Niño, dopo soli 4 mesi a Milanello.

Nonostante l’exploit di Torres al suo ritorno in Spagna, con i gol al Real e al Barcellona in Coppa del Re, nella Liga è ancora a secco, e in Champions ha trovato poco spazio, anche se ha siglato il rigore decisivo negli ottavi di finale. Si è dimostrato un grande professionista e uomo e a Milano lo ricordano tutti con molto piacere ma il campo ha dato risposte chiare e, purtroppo, negative.Con il cambio con Destro il Milan ci ha giovato, per feeling con i compagni e fame di gol. L’augurio più grande è che possa continuare a trovare a gonfiare la rete in queste ultime gare di campionato, quasi inutili per la squadra, ma fondamentali per lui per rimanere e per non dover fare in modo che la società in estate vada alla ricerca dell’ennesimo attaccante.

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