De Jong ha già il suo bilancio: delusione fa rima con addio?

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Quando è arrivato al Milan, nell’estate del 2012, di sicuro aveva sognato nuove sfide, tanti traguardi e qualche trofeo. Oggi Nigel De Jong si dice deluso dalla stagione in corso, ma probabilmente nella parole a Milan Channel durante il Meet & Greet di Casa Milan, il pensiero dell’olandese era un po’ più di lungo respiro e già ha fatto intuire quello che inevitabilmente succederà a giugno.

“E’ un giocatore forte, meglio averlo come compagno di squadra che come avversario. E’ una persona straordinaria e un bravissimo ragazzo. Ci ho giocato insieme in nazionale, dà veramente tanto”. Lo descriveva così il connazionale Mark Van Bommel, dopo che De Jong ne aveva raccolta l’eredità nel centrocampo e negli schemi di Allegri. Qualche difficoltà iniziale nell’inserimento in squadra, poi il brutto infortunio al tendine d’Achille: la prima stagione è scivolata via tra l’operazione e l’infermeria; la seconda invece lo ha consacrato come perno tanto da diventare il giocatore più utilizzato della rosa. I risultati però, a livello di squadra, sono stati tutt’altro che soddisfacenti. Le lotte vere, quelle per Champions e Serie A, dal suo arrivo sono sempre state lontane parenti.

Ora in quella che probabilmente sarà la sua ultima stagione rossonera, è tempo di bilanci e delusione, sì, potrebbe essere la parola giusta. Perché un giocatore come Nigel è indispensabile in una grande squadra, ma in una piccola non può da solo spostare l’equilibrio verso i trionfi. Colpa del Milan, non dell’olandese, professionista e guerriero esemplare che altrove troverà quello che si merita.

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