Le tre facce di Adriano Galliani sono lo specchio di questo Milan

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

Vi chiedo scusa. Sommessamente, immensamente, malinconicamente. Scusate, tutti. Ad uno ad uno, tifoso per tifoso. La colpa della sconfitta di Firenze è tutta mia. Avete presente quando ti svegli la mattina e ti senti qualcosa che sicuramente accadrà nella tua giornata? Una sensazione, un segno, un qualcosa. Ovviamente avete capito a cosa mi riferisco. Avevo già pronto il titolo per questo editoriale da una settimana: “Cotti e mangiati”. Loro, ovviamente: la Fiorentina. Ci credevo, ne ero convinto. E la squadra in festa per aver ritrovato tre punti d’oro dopo mesi di figuracce e prestazioni indegne. Stavo già gongolando per il mio titolo quando due gol in cinque minuti hanno rovinato la festa e il mio articolo. Ma la colpa è solo mia: come potevo fidarmi di questo Milan?

Eppure sembrava tutto apparecchiato per bene. Un primo tempo ordinato, da squadra lanciata verso un piazzamento europeo importante, condito da buone occasioni per trovare il vantaggio e sbloccare subito la partita. Ma il cinismo sotto porta non è il nostro pane quotidiano e allora ecco che ci siamo seduti a tavola senza aver segnato. Una cosa da poco quando lo scopo del gioco è buttarla dentro. Poi anche un ripresa incoraggiante, un gol “alla Inzaghi” di Destro: insomma, c’era proprio tutto. Invece no, perché tornare a vincere in trasferta dopo 148 giorni dall’ultima gioia? Meglio lasciare i punti alla squadra di Montella che ne ha sicuramente più bisogno di noi. Blackout totale, due gol in cinque minuti e titoli di coda. Ma qualcosa per cui sorridere, forse, sotto sotto, c’è.

Vedere le partite dalla televisione ti permettere di essere contemporaneamente in più luoghi. Destro segna, corre sotto la pioggia per esultare e le telecamere di Mediaset Premium inquadrano Galliani: fermo, impassibile, statuario. Non da lui. Pareggia Gonzalo Rodriguez quando sembrava fatta, Galliani assiste immobile, inerte, pietrificato. Infine il sorpasso della Viola: lui sempre fisso, bloccato, imperturbabile. L’immobilismo di Galliani è lo specchio di questo Milan: o riparte la musica e si torna presto a ballare in pista, oppure meglio chiudere la serranda e tornare a casa.

Twitter: @SBasil_10

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