Honda resta un mistero

Un inizio di stagione scoppiettante che faceva sperare, poi una lenta ma inesorabile parabola discendente che lo classifica tra i primi nella classifica dei flop del mercato rossonero. Keisuke Honda ha deluso le aspettative di tanti e, se questa doveva essere la stagione del rilancio, a due mesi dalla sua conclusione, di certo non lo è stata, anzi. I primi due mesi, per la verità, sono stati sorprendenti: sei reti nelle prime sette gare e addirittura la vetta della classifica dei cannonieri condivisa con Callejon. Dalla gara di Verona, disputata a metà ottobre in cui realizzò una meravigliosa doppietta, in poi, si è spenta la luce ed il nipponico è tornato ad essere quello timido ed imbarazzante che si era già intravisto negli ultimi mesi della passata stagione.

La sua involuzione è coincisa con quella di tutta la squadra che, dopo quel mini ciclo di sette partite, non ha più convinto e avuto continuità durante l’arco della stagione. Nelle prime giornate, in realtà, Honda non si era reso protagonista di prestazioni trascendentali, ma la frequenza sorprendente con cui stava andando a segno (un gol alla Lazio, uno al Parma, uno all’Empoli, uno al Chievo, due al Verona), nascondeva anche i suoi difetti. Questi ultimi, però, si sono riproposti tutti non appena, come era prevedibile, sono venuti a mancare i gol e con loro le prestazioni. La fiducia, invece, non è mai mancata da parte di Pippo Inzaghi che, a parte in qualche rara occasione, lo ha quasi sempre inserito tra i titolari, preferendole più di una volta ad Alessio Cerci.

Contro il Cagliari, seppur in una delle poche prestazioni positive della squadra dall’inizio dl 2015, Honda ha forse toccato il punto più basso della sua esperienza in rossonero. Ha sbagliato passaggi semplicissimi, non ha mai saltato l’uomo e non ha offerto quasi mai degli spunti interessanti per la squadra. Il fatto è ancor più grave se si analizzano le giocate e le prestazioni, sempre al di sopra della media, di Menez e Bonaventura. La sua condizione appare assai approssimativa e non si può spiegare il tutto con la partecipazione alla Coppa d’Asia, da cui è tornato ormai quasi due mesi fa. Ormai è passata quasi una stagione e mezza dal suo arrivo in Italia ed il bilancio è ampiamente negativo, ben al di sotto delle (seppur non elevatissime) attese.

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