Inzaghi torna a rischio esonero, Verona decisivo. Per la dirigenza ha perso il controllo del gruppo

Un passo avanti, uno, spesso due indietro. A rimanere fermo il Milan forse fa meno danni, se il prezzo da pagare per una vittoria quando capita è l’ormai puntuale passo falso nella gara dopo. E la posizione dell’allenatore sta seguendo questa logica. Dopo il pareggio senza senso con il Chievo la settimana rossonera si apre riavvolgendo il nastro delle scorse puntate (prima del Cesena) e ribadisce il triste verdetto: Inzaghi è tornato a rischio.

Lo sostengono bene sia il Corriere della Sera che La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Silvio Berlusconi è deluso e per la dirigenza, questa la novità più importante, Pippo avrebbe perso il controllo del gruppo. Ne hanno parlato nelle scorse ore al telefono lo stesso presidente insieme ad Adriano Galliani, commentando con grande irritazione soprattutto il primo tempo di Verona. E allora sarà decisiva la sfida contro l’Hellas sabato sera a San Siro, se non arriveranno i 3 punti l’ipotesi di un esonero anticipato diventerebbe probabile. Al suo posto nessuna soluzione se non quella di affidare la panchina a Tassotti fino al termine della stagione. In ogni caso l’ex attaccante milanista potrà solo sperare di chiudere il campionato, poi la nuova ricostruzione avverrà senza di lui.

Il progetto di Inzaghi è fallito, quello del suo staff pure: zero gioco, meno corsa rispetto agli avversari e un colpevole numero di infortuni in costante aumento (Montolivo e De Jong gli ultimi). Questo Milan non si è quasi mai espresso al massimo e la classifica non rispecchia assolutamente il valore della rosa, più di sei mesi di lavoro non hanno prodotto gli effetti sperati. Salto di qualità? No, ancora agonia.

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