A Firenze altri due gol uguali: il dramma delle palle alte sembra non avere fine

La partita di Firenze doveva essere quella della svolta, doveva servire per salvare il finale di questa stagione maledetta e invece è arrivata l’ennesima sconfitta, una beffa all’ultimo minuto, dopo il vantaggio di Destro che aveva illuso i rossoneri. E, cosa ancora più grave, è arrivata subendo ancora una volta due gol di testa. Non su calcio d’angolo (già nove i gol subiti dalla bandierina in questa stagione) ma comunque con l’uomo che stacca indisturbato davanti a Diego Lopez.

Il muro di Paletta e Mexes è durato fino al pareggio di Gonzalo Rodriuguez che si è inserito tra l’ex Parma e Abate e da lì la solidità della retroguardia si è completamente sciolta sotto le finte e i doppi passi di Joaquin. Il problema dei gol subiti di testa aleggia su Milanello almeno da un decennio, già dai tempi d’oro di Ancelotti. Nonostante la buona prova della linea difensiva, Paletta su tutti ma anche Abate, che è sembrato pimpante al rientro dopo l’infortunio, nessuno sembra riuscire a trovare il bandolo della matassa, Inzaghi compreso. Errori singoli di marcatura, mancanza di concentrazione e anche un lavoro in settimana evidentemente non sufficiente. Chiunque arrivi in rossonero è come se subisse un’involuzione in questo fondamentale, che certamente è più nelle corde di Paletta e Mexes che di Joaquin. Eppure è lo stato lo spagnolo a prevalere e a trovare la palla in mezzo ai due centrali.

Per una difesa che prende rete quasi a ogni cross avversario, c’è un attacco che su palle inattive non segna praticamente mai. A niente è servito l’arrivo in estate di Gianni Vio, il tattico dei calci piazzati. Strappato proprio alla Fiorentina per essere pericolosi e imprevedibili in avanti, fino a questo momento non ha dato il contributo sperato e anche la sterilità milanista sui corner e le punizioni a favore continua.

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