Caro Pippo, ti sei pentito?

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Chissà quali pensieri stanno passando per la testa di Filippo Inzaghi. Di sicuro a Superpippo sarà tornata in mente l’opportunità del gennaio 2014 quando il Sassuolo gli chiese di prendere in mano la squadra a rischio retrocessione. Sarebbe stata per l’ex bomber rossonero una grande occasione per “farsi le ossa”. Invece, Adriano Galliani riuscì a convincerlo a rimanere alla guida della Primavera. E da lì a un mese vinse il Torneo di Viareggio e gettò le basi per prendersi la panchina della Prima Squadra a giugno.

Ora Inzaghi non è solo consapevole di rischiare ogni settimana il posto. Ma è ormai proiettato ad un destino che lo vedrà lontano dal Milan per un bel po’ di tempo. Sempre se vorrà continuare ad allenare, perché, al contrario, potrebbe anche non essere campata per aria la permanenza in rossonero con un altro ruolo di taglio più dirigenziale. Insomma, ha pagato e sta pagando lo “scotto” dell’inesperienza. Perché se da una parte non ha a disposizione una squadra all’altezza di un ingresso in Champions, dall’altra certe scelte pesano come macigni sull’economia di un bilancio tutt’altro che positivo (vedi il cambio Bocchetti-Pazzini di sabato scorso).

I tifosi sono con lui, per riconoscenza al calciatore più che per stima nei confronti dell’allenatore. E la parabola, pur in situazioni profondamente diverse, assomiglia molto a quella di Clarence Seedorf, fuori dai radar della società dopo poche settimane, ma sempre sostenuto dalla Curva fino all’ultima giornata. A Pippo resta la consapevolezza di aver rifiutato un altro percorso di carriera per amore del Milan. E questo lo renderà sempre “un uomo rossonero” con la U maiuscola, al di là di come finirà questa storia.

Impostazioni privacy