Milan, il grande rimpianto. Poteva già essere da Champions se…

Poteva andare diversamente, perché il Milan non è una grande squadra ma nemmeno così scarso. E lo dicono anche i numeri: 21 punti lasciati per strada dopo essere stati in vantaggio dimostrano come, più che la tecnica o la tattica, molto spesso sia mancata la concentrazione, la voglia di vincere, la cattiveria agonistica. E’ stato un campionato di occasioni perse.

Pensate, se avesse vinto con Sassuolo, Torino, Empoli e Verona, gare in cui era passato in vantaggio, adesso il Milan sarebbe in zona Champions. Nella stagione sono state subite nove rimonte, poi diventate sei pareggi e tre ko. Ben più raramente i rossoneri hanno saputo recuperare quando erano sotto: a Empoli, Cesena a Cagliari (prossimo avversario sabato sera a San Siro). Ma esiste un dato clamoroso, scoperto stamane da La Gazzetta dello Sport: se le partite di calcio fossero terminate al primo gol segnato, oggi parleremo di un Diavolo secondo (!) in classifica con 50 punti (alle spalle della Juve. Inter in piena zona retrocessione).

Le troppe reti subite nel finale sottintendono un problema di tenuta fisica? Forse, ma l’impressione è che si sia trattato più spesso di paura di vincere, gravi limiti caratteriali e chiara difficoltà a congelare sfida e pallone. Tutto è perduto fuorché l’onore. E adesso, senza più veri obiettivi né pressioni, sarà più facile giocare.

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