Presente, tifo, società: i volti “stagnanti” del Diavolo

Si è fatto presto a parlare di Europa League, senza accorgersi che, pur nelle due vittorie consecutive, la squadra non aveva mai realmente convinto. Ed ecco, puntualmente, che il campo smentisce gli ottimisti più accaniti. Il pareggio di ieri sera contro la Sampdoria non cambia praticamente nulla, non muove la classifica e casomai la peggiora, visto che rimane una giornata in meno alla fine. I rossoneri, comunque, non hanno disputato una partita pessima, aggredendo, soprattutto nel primo tempo, come poche volte si era visto in questo campionato, ma non riuscendo quasi mai a rendersi pericolosi. Persistono, inoltre, alcune gravi disattenzioni difensive, come quella che ha portato al vantaggio doriano. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, così come non è una novità il fatto che la zona Europa League rimanga un sogno più che una realtà. IN RIBASSO.

Non sembra più crederci, nemmeno dopo i due successi su Cagliari e Palermo, la Curva Sud, che sembra essere arrivata al capolinea del proprio rapporto con la società. La parte del tifo rossonero più intransigente ieri si è mostrata unita più che mai sotto l’hastag #saveAcMilan e attraverso diversi striscioni su ognuno dei quali vi era scritto il nome di un campione rossonero del passato o di storici successi degli anni di gloria dell’era berlusconiana, e tanti piccoli cartelli con la scritta “Vendesi”. Il messaggio è chiaro: se quel Milan non c’è più, la colpa è della società, che da alcuni anni ha smesso di investire e all’interno della stessa regna la confusione più totale. Infine, poco prima dell’inizio del match, la curva ha esposto uno striscione con scritto: “Caro presidente, per noi mai nulla sarà più importante”. Più chiaro di così! STAGNANTE.

Importantissime novità sono arrivate questa settimana sul fronte societario. Il nome al centro delle voci, non per un interesse ad acquisire il club ma per le importantissime dichiarazioni sulla questione, è quello di Fu Yixiang, vicepresidente della camera di commercio italo-cinese. Yixiang ha spiegato che sono cinque le società collegate alla cordata di Lee interessate alla possibile acquisizione della società. Nel dettaglio: quattro cinesi, ovvero l’azienda Wahaha di Mr.Zong, il Wanda Group di Jianlin, i giganti delle telecomunicazioni Huawei e Alibaba di Jack Ma, che opera nell’e-commerce, e una società thailandese. Nessuna delle suddette, però, è in grado di acquistare il Milan singolarmente, quindi è in atto una crowdfunding (un finanziamento collettivo). A tutto ciò, Yixiang ha aggiunto, in un’intervista al quotidiano «Libero»: “L’azionariato popolare farà la differenza. Un Milan popolare in Italia non si potrà mai fare, non ci sarebbero tifosi a sufficienza disposti a pagare. Ma un Milan popolare in Cina è possibile. Sui numeri nel nostro Paese si vince sempre: non sarebbe difficile trovare 500 mila tifosi disponibili a investire. Il Milan costruito dal popolo cinese può diventare stella intramontabile”. Insomma, più magnati come azionisti di maggioranza e azionariato popolare. Sarà questo il futuro rossonero dagli occhi a mandorla? STAGNANTE.

 

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