De Sciglio e il resto: è ancora di attualità il problema terzini?

Un tunnel senza fine: Mattia de Sciglio ha steccato ancora. Domenica 12 Aprile, stadio San Siro, di fronte Milan e Sampdoria con i rossoneri che si giocano le ultime chance per l’Europa, minuto 71′: Inzaghi toglie uno spento Abate per dare spazio al rientrate De Sciglio che, di ritorno dall’ennesimo travagliato e tormentato infortunio, avrebbe più di 20 minuti per scardinare la fascia destra, avvantaggiato anche da un Mesbah a corto di energie. Niente di tutto ciò, infatti bastano pochi minuti per ricevere i primi fischi di San Siro, che non perdona uno dei tanti, soliti ultimamente, appoggi all’indietro del difensore della Nazionale.

L’allenatore rossonero, forse, anzi quasi sicuramente, si aspettava tutt’altra prestazione. E’ pur vero che è sempre difficile rientrare da un infortunio abbastanza grave, ma la prestazione scolaresca, tanto per meritarsi il sei in pagella ormai è un must per l’erede designato di Paolo Maldini. De Sciglio, forse anche per i troppi infortuni, ha perso la spensieratezza e la tranquillità di chi faceva sembrare facili anche le cose più difficili.

In ottica derby quindi Inzaghi riproporrà la coppia Abate Antonelli che però non ha dato buone indicazioni: il primo chiamato alla grande prestazione anche da ciò che li conferiva la fascia da capitano ha deluso in pieno, creando più pasticci che occasioni a destra e l’Inter, diciamolo pure, anche senza Diego Milito, spaventa sempre Ignazio; mentre il secondo, di sicuro uno tra i più sufficienti da quando è arrivato ha peccato gravemente nell’occasione del goal di Soriano.

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