Ognuno è sotto esame: Inzaghi non vuole più giocatori “indegni”

Stessi concetti, stessa determinazione e stessa delusione negli occhi di un Filippo Inzaghi tradito, che ha ripetuto anche a Milanello gli stessi concetti espressi sul pullman di ritorno da Udine, ormai entrato nelle cronache di una stagione alla deriva. Un tono più pacato ma la stessa voglia di non mollare, anche in un finale di stagione in cui non ci sono più obiettivi, se non quello primario di rispettare la maglia che si indossa. Per dare una scossa, ritiro a tempo indeterminato, la cui durata dipenderà esclusivamente dalla qualità delle prestazioni in campo.

Dal canto suo, come riporta La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, la squadra ha fatto sapere che nessuno si è permesso di mancare di rispetto all’allenatore, né di contestare la scelta del ritiro. Non sarebbero vere le voci di uno spogliatoio spaccato, diviso tra la fazione pro Inzaghi (Mexes e Menez in primis) e quella contro, capitanata dallo scontento Cerci. Tutti uniti, insomma, fanno sapere da Milanello, ma in tal caso risulta difficile spiegare una prestazione come quella di Udine, in cui la squadra sembrava già in vacanza e consapevole di non avere più obiettivi da raggiungere.

Inzaghi è stato negativamente impressionato dalla fuga di notizie che, dal pullman rossonero, sono giunte rapidamente alle orecchie dei giornalisti. Nel frattempo, si prospetta un inizio di settimana di massima allerta, in cui il tecnico valuterà anche il più piccolo respiro durante gli allenamenti. La formazione della partita contro il Genoa, quindi, sarà necessariamente condizionata dai giorni di ritiro a Milanello, perché Inzaghi ha già dichiarato che “Giocherà solo chi tiene alla maglia”.

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