Avati: “Credo ancora in Pippo. Cambio di proprietà? Se ci sono i soldi…”

Il maestro Pupi Avati, regista dal cuore rossonero, condivide la scelta del ritiro per i giocatori del Milan: “Finalmente Inzaghi ha responsabilizzato i giocatori, senza assumersi per forza tutte le colpe come aveva fatto fino a prima di Udine – ha spiegato alla Gazzetta dello Sport Milano&Lombardia -. E’ evidente che in questo Milan non possano più esistere gli intoccabili. Resto un po’ interdetto quando vedo bocciare Cerci o Destro che non hanno mai giocato dieci partite consecutive. Come si fa a giudicare senza averli visti con continuità?”

Sul possibile cambio di proprietà Avati sostiene che “non sarebbe il peggiore dei mali”. “Se Berlusconi – continua il regista – vuole ridurre le sue quote, avrà le sue buone ragioni. L’importante è che il nuovo proprietario creda nel Milan e che arrivino soldi. Ci sono squadre che si sono avvantaggiate o comunque sono ben sopravvissute coi cambi di proprietà. Oggi indubbiamente televisioni e pubblicità rendono meno di un tempo, senza dimenticare che essere padroni di una squadra che non produce risultati genera senza dubbio disamore”.

Infine sul progetto del nuovo stadio: “Alla Juventus ha portato molto bene. Una nuova casa può generare nuovi stimoli. La stessa tifoseria può re-innamorarsi. Il Milan ha bisogno di tornare seducente e lo tornerà ad essere probabilmente con un nuovo stadio e, umanamente, spero ancora con Inzaghi perché ha tutte le qualità del leader. Deve solo trovare il coraggio di liberarsi da alcune forme di sudditanza psicologica”.

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