Bonera, perché?

Una tra le note più negative della gara contro il Sassuolo, e dell’intera stagione rossonera, è di certo rappresentata da Daniele Bonera. Titolare anche in occasione della sfida di scena oggi pomeriggio al Mapei Stadium, nella posizione di terzino sinistro, il difensore bresciano ha messo in scena una pessima prova. Superato a più riprese dal dirimpettaio, il numero venticinque rossonero non ha garantito la minima stabilità, tanto da avere concesso voragini in prossimità della propria corsia di competenza e da avere permesso a Berardi e compagni di fare il bello e il cattivo tempo. Stendiamo poi un velo pietoso sulla fase offensiva. Una fase, quest’ultima, che non è mai stata nelle corde di Bonera.

Bonera che, da inizio stagione, quando in campo, è sempre stato tra i peggiori (se non il peggiore in assoluto), ma che viene a più riprese riproposto da Inzaghi, malgrado al suo posto possano essere provati difensori più giovani e di certo più affidabili. Oggi pomeriggio, ad esempio, sulla mancina, il tecnico rossonero avrebbe potuto lanciare Bocchetti che, nelle ultime uscite, era stato autore di prestazioni altalenanti, ma che avrebbe meritato un’altra possibilità. Invece, no. Spazio, ancora una volta, a quel Daniele Bonera che commette errori su errori, che concede varchi su varchi, che si fa superare da chiunque, che non ha più la velocità per chiudere e coprire, che non difende, che non attacca, ma che potrebbe rinnovare. Proprio così.

La dirigenza di Via Aldo Rossi starebbe infatti pensando di prolungare il contratto dell’ex difensore di Brescia e Parma, in scadenza al termine della stagione in corso. Il tutto nonostante il jolly lombardo, pupillo di Inzaghi, stia disputando un campionato a dir poco disastroso, sia ormai prossimo ai trentaquattro anni, sia soggetto a frequenti infortuni e abbia a più riprese dimostrato di non potere essere più utile alla causa. Un paradosso, insomma. Un paradosso che speriamo non si tramuti in realtà.

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