Quanta polvere da rimuovere per “restaurare” questo Milan

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano MI-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Leggo. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).

La rifondazione del Milan non passa solo dal nome del futuro allenatore e dai giocatori che arriveranno da giugno in poi. Se questa società, che ha scritto pagine di storia del calcio mondiale, vorrà tornare a volare alto, ci sarà da bonificare anche un bel po’ di melma che si annida ormai da troppo tempo nell’ambiente. Il riferimento è ad un vero e proprio “sistema” che i lettori possono percepire solo in parte, ma che in queste ultime due stagioni, ad esempio, ha contribuito più alla disfatta che al riscatto.

Tutto ciò si è compreso con evidenza assoluta nel corso delle conferenze stampa di Filippo Inzaghi pre e, ancor di più, post partita. Il clima che si è creato per ventuno volte a San Siro (comprese le due gare di Coppa Italia) ogni volta era pregno di conservatorismo da parte di chi fa informazione senza la volontà di sviscerare i problemi evidenti di squadra e società. Banalità, superficialità, consapevolezza di rimanere ancorati alla superficie delle cose, intrappolati dentro una sorta di “Business mentale” votato all’apparenza e all’apparizione, senza mai tentare di scandagliare i malesseri di una crisi che ogni domenica si percepiva come più profonda di quella precedente. Solito ordine prestabilito, solite domande, solite risposte: quasi come una riffa stucchevole che, parafrasando il termine, non poteva che lasciare sempre più di stucco.

Il “circolo vizioso” ha travolto tutti, solcando un abisso tra la triste realtà e quella poggiata sulla melma, appunto, dalla quale notoriamente non possono e non potranno mai crescere fiori. Ma è una questione di cicli. E se oggi siamo obbligatoriamente alla vigilia di una “Restaurazione” in vista di un auspicato “Rinascimento“, cominciamo a spolverare gli scaffali del “sistema”, facendo piazza pulita di stereotipi che non funzionavano più. E’ per il bene dei tifosi, anche i più “incazzati”, che pretendono una verità e non la brutta copia di un disegno mal riuscito che tenta di raffigurare la realtà. Ne gioveranno tutti: dall’allenatore ai giocatori, fino ai dirigenti che oggi sono nell’occhio del ciclone. Almeno ieri sera il campo ci ha restituito un po’ di orgoglio e genuinità. Ripartire da qui è un dovere. 

Twitter: @Chrisbad87

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