Milan, il mistero della dama cinese. Berlusconi vende solo la minoranza, ma forse non a Mr. Bee

Se quella con il Napoli, sul campo, ha dato un nuovo verdetto scontato (terzo ko di fila), la par+i+a per la cessione del Milan non è ancora finita, sempre più in sospeso e al tempo stesso in equilibrio dopo le grandi novità delle scorse ore. Sì, la cordata cinese è tornata in corsa. E lo ha fatto grazie ad una misteriosa dama cinese, la definisce così stamane La Gazzetta dello Sport.

Una donna molto importante proprio perché uno degli emissari più influenti della stessa cordata (ce ne sono 3, fra cui il famoso Richard Lee), la quale ha incontrato due volte in meno di 24 ore Silvio Berlusconi: prima sabato, poi ieri dopo aver visitato San Siro e Casa Milan. La presenza, le mosse concrete di questa manager orientale ovviamente sono state fatte, in attesa di nuove, per contrapporsi al gruppo rappresentato da Mr. Bee. E qui va subito chiarito un equivoco: il broker di Bangkok, sentenzia la Rosea, non ha nessuna esclusiva nella trattativa, a differenza di quello che lui stesso sosteneva nel comunicato dello scorso weekend, anche perché fino ad ora l’intesa fra le parti non esiste. Bee Taechaubol ha espresso il suo disappunto per l’improvviso colpo di scena, comunque smentito ma con poca forza da una note da Arcore firmata Silvio Berlusconi.

Il presidente rossonero è preoccupato di dare alla sua creatura, un pezzo di cuore, la garanzia di un futuro vincente. Si spiega così la sua volontà di vendere per il momento “solo” il 49% delle quote societarie, tenendosi la maggioranza fino a quando non sarà riuscito a riportare il Diavolo in Paradiso. Aiutato dall’ingresso di soldi freschi da parte di soci stranieri: Mr. Bee o cinesi? Oggi è la seconda opzione ad interessare di più.

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