Pincolini a SM: “Milan Lab, non è tutto rose e fiori. Adesso manca un progetto, ripartiamo dai giovani”

Vincenzo Pincolini, ex preparatore atletico del Milan degli anni novanta, ha parlato nel corso del nostro programma in onda su Top Calcio 24 (canale 114 del DT) ogni martedì dalle 12 alle 13.45: “Andai via dal Milan perché non era d’accordo con quello che accadeva con Milan Lab. Galliani prese coscienza del mio pensiero e decisi che era arrivato il momento di cambiare strada. Non mi piaceva niente, soprattutto le persone. Le catene di comando a certi livelli devono essere molto corte e le responsabilità devono esser personali. Non credo che poi nel futuro le cose siano migliorare. L’esperienza dei giocatori è fondamentale, questo può portarti a lavorare anche meglio.

“Attuali metodi preparatori? Di quello che succede al Milan ultimamente non so proprio nulla, adesso lavoro per le Nazionali giovanili e faccio formazioni. Mi sembra che negli ultimi anni ci sia stata poca progettualità. Si è sempre dovuto ricorrere a giocatori di comodità, non pensando al progetto vero e proprio e questo chiaramente ti porta a perdere gli obiettivi. E’ molto difficili adesso lavorare al Milan. Ancelotti? Penso che qualche pensiero Carlo prima di accettare il Milan lo debba fare. Anche se un uomo come lui sarebbe una sicurezza, dietro un suo sì ci sarebbe un serio e concreto progetto per riportare il Milan in alto. Sarebbe comunque un arrivo preciso con obiettivi mirati. Problemi dei giocatori? Si pensa sempre che i grossi muscoli siano funzionali allo sport, ma anzi diventano peso da trasportare. Nell’atletico e nella boxe si è terrorizzati dall’avere massa superflua, cosa che invece nel calcio per via di determinante mode si pensa diversamente. Tutto ciò in realtà può servire solo per i tatuaggi”.

“Il Milan non può non ripartire dalle fondamenta del settore giovanile, come sta facendo la Juventus. Ai nostri, fine anni ’80, eravamo noi il punto di riferimento e noi come osservatori delle Nazionali valutiamo il Milan come una delle migliori fucine d’Italia. Da tifoso del Milan credo che se impostassimo una rosa su giocatori giovani e di prospettiva, i tifosi sarebbero disposti anche ad aspettare per tornare a vincere”.

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