Dal bluff Ancelotti a Mihajlovic, proseguono le idee confuse

L’ennesima brutta figura di una dirigenza che ormai ci ha abituato alle prese in giro che, in ogni sessione di mercato, contribuiscono ad aumentare la rabbia dei tifosi. Dopo le cessioni illustri, i prestiti e i parametri zero, le mancanze di idee e progetti ben chiari, le scelte bizzarre di dirigenti e allenatori, ora si è assistito al teatrino Ancelotti. Molti di noi pensavano fosse solo un’utopia, ma quando si vanno a toccare determinati punti deboli del cuore ferito di un tifoso rossonero, si colpisce la sensibilità più profonda ed in periodi così duri e delicati, è facile sognare qualcosa di meglio.

In definitiva ogni tifoso milanista ci ha un po’ sperato, ma dietro l’angolo c’era la solita meschina trovata elettorale, la solita ricerca disperata al voto dell’ultima ora, con le solite promesse a cui ormai ci credono in pochi. Ora, tanto per non sfatare la solita improvvisazione che ha un po’ contraddistinto le ultime fallimentari stagioni e progetti rossoneri, è caccia al successore di Inzaghi. I nomi più frequenti e che al momento sembrano essere i più papabili per la panchina rossonera sono quelli di Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella, con altre opzioni (Donadoni, Brocchi, Sarri, o addirittura la conferma di Inzaghi) che restano sullo sfondo come alternative se dovessero, per qualche motivo, saltare i primi due.

Il serbo, che da pochi giorni ha detto addio alla Sampdoria e che nella girandola di nomi che possono cambiare velocemente nelle ultime ore, ora pare essere il candidato numero uno, piace ai rossoneri per la sua personalità molto forte e per la sua capacità di trasmettere carattere ai propri giocatori. Il suo passato nerazzurro non sarebbe un problema per l’ormai ex allenatore blucerchiato, che è pronto a sfidare il suo grande amico Roberto Mancini a Milano. Nelle ultime ore, Mihajlovic sembra aver superato la concorrenza di Montella sul quale pesa anche una clausola di cinque milioni da versare, in caso la scelta ricada sull’areoplanino, alla Fiorentina.

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