Berlusconi, tifosi infuriati: in attesa di Bee servono meno proclami

Dipingere uno scenario sportivamente apocalittico come quello di sabato, in casa rossonera, era davvero complicato, perché i proclami di Berlusconi e la trattativa avanzata con mister Bee sembravano aver convinto davvero tutti. Addetti ai lavori compresi perché, mentre Milan Channel titolava “Jackson sì”, Adriano Galliani viaggiava verso Montecarlo per trattare Kondogbia, forte di una valigia piena di soldi e della consulenza di Nelio Lucas. Risultato? Il colombiano Martinez è vicinissimo all’Atletico Madrid, mentre il centrocampista francese –tra l’altro proprio nella cerchia della Doyen Sport- è ormai a tutti gli effetti il nuovo rinforzo del centrocampo nerazzurro.

Una sconfitta che brucia tra gli umori dei tifosi e soprattutto dalle parti di Arcore, da cui trapelano indiscrezioni di un Berlusconi infuriato per la Caporetto del mercato rossonero. Tenendo fede alle parole del presidente del Porto, che aveva indicato il Milan vicino a Jackson Martinez, e a quelle di Galliani (“Avevamo chiuso per 75 milioni complessivi”), per una volta non si è trattato di un problema di liquidità ma di capacità nelle trattative. Il tutto aggravato da un’esposizione mediatica che ha creato giustificate aspettative tra i tifosi, ora imbufaliti e terrorizzati dall’eventualità di un’altra estate di sofferenza. La sensazione, supportata dalle dichiarazioni di Galliani, è che l’accoppiata con Nelio Lucas non abbia funzionato, e il presidente rossonero non ha certamente gradito un nuovo modo di fare mercato che –al momento- ha portato solo cocenti delusioni.

Presto per dire che le disponibilità concesse da Fininvest fossero solamente un bluff, anche perché sarebbe difficile spiegare una trattativa già chiusa con il Porto e sostanzialmente definita con il Monaco. Certamente l’accordo con mister Bee, che dovrebbe chiudersi entro fine luglio, è atteso come l’ulteriore dimostrazione che il vento del mercato rossonero è destinato a cambiare. Nel frattempo, difficile pensare che Berlusconi possa tirarsi indietro circa le disponibilità ad anticipare risorse, anche se servono le prime firme sui contratti per far tornare la speranza negli occhi dei tifosi. Cavani, Rabiot, Witsel e Dzeko sono tutti nomi buoni, a patto che si traducano in accordi conclusi e non in un cumulo di aspettative deluse. L’unica buona notizia, per ora, è che il mercato è ancora lungo, anzi lunghissimo.

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