Biabiany, la fine di un calvario: “Ho avuto paura di non guarire”

Aveva già la maglia del Milan addosso, era a un passo dal sogno, poi il suo stesso cuore gli ha giocato un brutto tiro. Jonathan Biabiany torna a parlare, lo fa a La Gazzetta dello Sport, raccontando gli otto mesi trascorsi lontano dai campi di gioco a causa di un’aritmia: “Il giorno prima di scoprirla, sostituito a qualche minuto dalla fine, routine: nessun sintomo, niente di niente. Il giorno dopo? Doppio choc: niente Milan e il cuore ballerino. La prima cosa che chiesi fu: “Starò di nuovo bene?”, il calcio fu un pensiero successivo. Il professor Carù mi tranquillizzò subito, ma spiegandomi che sarebbe servito tempo. Sono tornato per la terza volta all’Inter: per me è come una mamma, non una matrigna. Mi hanno trattato come un figlio, mi alleno a Interello, però non ho ancora firmato nulla: sono svincolato, si sono già interessati diversi club, ma la mia priorità adesso non è trovare una squadra. Anche se con Mancini mi sono già allenato quando ero in Primavera, e leggo che potrebbe giocare con il 4-2-3-1 o il 4-3-3. Non mi piace l’idea di un prestito: preferisco trovare una squadra dove fermarmi. Conto di sapere quale entro un mese, spero anche meno”.

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