Bojan Krkic: “Nel Milan non giocavo nel mio ruolo, poi è arrivato Balotelli”

Da stella della “cantera” del Barcellona a meteora del mondo del calcio. Bojan Krkic ha lasciato la Spagna e i blaugrana per passare per Italia, Olanda e Premier. L’arrivo allo Stoke City doveva segnare il suo rilancio, ma un infortunio al ginocchio lo ha tenuto lontano dal campo. “Sto meglio, sono passati quattro mesi e mezzo dal problema al ginocchio. Ora sto potenziando il tono muscolare, spero di rientrare in tempo per l’inizio della stagione” ha detto l’attaccante in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Bojan sembra continuare a far collezione di delusioni e quelle nel campionato italiano sembrano bruciare più di altre.

“Nello Stoke City mi trovo bene e grazie a Mark Hughes finalmente venivo utilizzato nel mio ruolo, non come in Italia. Io sono un centravanti o, al limite, un trequartista dietro la punta, non certo un esterno. Con Roma e Milan mi è capitato di giocare solo sulle fasce. Posso farlo e l’ho fatto, ma non è la stessa cosa. Luis Enrique? Evidentemente neanche lui mi conosceva abbastanza”. Dopo la Frecciatina a Enrique, a cui fa ugualmente le sue congratulazioni per la vittoria della Champions League, Krkic passa alla parentesi rossonera. “Sono felice che i rossoneri abbiano trovato nuovi investitori: il Milan deve lottare sempre per lo Scudetto ed essere presente in Europa. La Champions League senza il Milan non è lo stesso torneo. Quando c’è stata la possibilità l’ho colta al volo: il Milan è sempre il Milan” la risposta diplomatica del 24enne, che poi passa a parlare di Balotelli.

Nei primi sei mesi giocavo tanto e andava tutto bene. Poi è arrivato Mario e ha fatto cose eccezionaliha ammesso Bojan– La carriera di Balotelli non è finita. Ha 25 anni e una spiccata personalità, ha tempo per recuperare”. Per quanto riguarda la sua carriera Krkic si toglie un altro sassolino dalla scarpa: “Italia? Sono stato bene da voi, tornerei volentieri, ma solo in una squadra che mi faccia giocare nel mio ruolo. Il mio obiettivo è giocare e divertirmi, dove sarà possibile darò tutto per crescere come professionista e come uomo. Conosco le mie qualità e ho fiducia in me stesso”.

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