A digiuno

E’ iniziata l’estate ma per i tifosi del Milan il sole per il momento tarda ad arrivare. Nella giornata di ieri una doppia beffa di mercato ha gettato nello sconforto il popolo rossonero che ha individuato un solo colpevole a cui dare la colpa per questi obiettivi sfumati: Adriano Galliani.

L’ad del Milan torna a casa a mani vuote dalla trasferta di Montecarlo dove sembrava aver messo le mani in maniera definitiva per Kondogbia che all’ultima curva ha preferito i colori dei cugini nerazzurri. Giuste le critiche mosse al dirigente rossonero che si è esposto, come spesso succede, in maniera troppo mediatica senza riuscire a raggiungere il giocatore. A sua difesa va detto che forse in questa situazione di più era difficile fare. Come da lui stesso dichiarato l’accordo era stato trovato sia con il giocatore che con la squadra, poi il ragazzo ha cambiato idea, evidentemente sposando un’offerta contrattuale migliore. Si poteva comunque gestire meglio questa situazione, si potevano portare i documenti ufficiali già nella serata di venerdì senza far ritorno a Milano, una scelta che avrebbe reso vano il viaggio di Ausilio e Fassone che invece hanno annusato la minaccia, sono partiti e in mezza giornata hanno messo nero su bianco: hanno agito, in maniera veloce e decisa, senza tergiversare.

40 milioni per Kondogbia sono tanti, forse tantissimi, Galliani ha spiegato che non ha voluto partecipare ad aste e rilanciare l’offerta dell’Inter, dopo aver detto che chi avrebbe preso il giocatore si sarebbe dissanguato e forse così sarà. Ma al tifoso questo non basta più, dopo due anni disastrosi, in queste settimane aveva percepito che qualcosa forse stava cambiando, era tornato a respirare l’aria del Milan che andava sui top player e ora in poche ore si ritrova con una doppia beffa che brucia, che fa male e che aumenta la frustrazione e annulla la pazienza. Dopo i viaggi a vuoto a Oporto per Jackson Martinez e a Montecarlo per il francese l’immagine di Galliani ha subito un duro colpo ma 30 anni di calciomercato lo hanno fortificato e non lo abbatteranno certamente questi colpi sfumati sul più bello. Lui oggi ha tranquillizzato tutti affermando che 75 milioni ci sono e verranno spesi in maniera oculata. E anche qui una pecca nella comunicazione c’è stata: millantare tanti milioni permette alle squadre con cui vai a trattare di porsi in una situazione di vantaggio perché sanno che tu puoi spendere e puntano a ricavare il massimo possibile. I soldi comunque sembrano esserci, sono state le strategie che al momento sono state clamorosamente fallite. Ora basta cene, trattative fatte di incontri interminabili, foto, sorrisi e strette di mano. Ora solo fatti, quelli che ha dimostrato di saper fare.

Il mercato non è ancora iniziato ufficialmente, quello del Milan, da potenziale boom per il momento si è rivelato in un clamoroso flop ma la fiducia in uno dei dirigenti calcistici più preparati al mondo non deve mancare: senza più tanti proclami, senza più tante esposizioni, fare fatti concreti e confermare quello affermato da Berlusconi qualche giorno fa: “Il Milan tornerà grande”. Oggi una speranza abbastanza flebile che non deve diventare l’ennesima illusione.

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