Ibra la suggestione, Kondogbia l’affare: ecco perché Montecarlo è la tappa rossonera più importante

Sono giorni e ore calde per il calciomercato rossonero, perché Galliani è pronto a prendere qualsiasi aereo con destinazioni utili, tra cui le principali ruotano tutte in orbita francese. Da una parte Mino Raiola incontra il Paris Saint Germain per delineare il futuro di Zlatan Ibrahimovic, dall’altra a Montecarlo sono attese per domani novità sul fronte Kondogbia. Da un lato la suggestione del ritorno dello svedese e un’altra punta dopo l’acquisto ormai definito di Jackson Martinez, dall’altro il ventiduenne centrocampista del futuro che potrebbe rilanciare un reparto deficitario e garantire prospettive lungimiranti.

Zlatan Ibrahimovic rimane, insieme a Thiago Silva, l’ultimo campione nel pieno della sua carriera ad aver vestito la maglia rossonera, prima di quella sofferta estate 2012 che potrebbe idealmente essere riscattata con il ritorno dello svedese. Il primo problema, però, è la questione dell’ingaggio, tanto alto da costringere a suo tempo il Milan alla cessione e ostacolo complicato anche per l’eventuale ritorno. Se è vero che le casse rossonere sono tornate ad aprirsi, è difficile spiegare a livello di bilancio uno stipendio fuori da qualsiasi parametro italiano, soprattutto se garantito ad un trentaquattrenne non che potrà mai essere rivenduto per monetizzare. Meglio investire su prospetti giovani e non sacrificare definitivamente il talento di El Sharaawy, rischiando di innamorarsi di notti di passione a costo di trascurare un futuro logico, ponderato e progettuale.

Il profilo perfetto sembra quindi essere Geoffry Kondogbia, sia dal punto di vista tattico, sia per caratteristiche di età, ingaggio e contorni economici. Se in passato non era stato possibile puntare su giovani di prospettiva, ora che la cassaforte consente investimenti sul cartellino sarebbe un peccato non approfittarne. Ibrahimovic rischia di essere una dolce e affascinate scorciatoia, con tutti i rischi del caso, proprio nel momento in cui la benzina è sufficiente per cavalcare le strade principali e scriversi un percorso organico e futuribile. In altre parole, è meglio guardare al futuro per tornare ai fasti del passato e Kondogbia è il nome giusto, con buona pace di coupe de theatre e di ritorni storicamente deludenti.

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