Leonardo: “Al Milan anni meravigliosi, ma andare all’Inter è stato giusto. Su Pato dico che…”

Da qualche settimana a questa parte, anche Leonardo De Araujo si è affacciato con prepotenza al mondo dei social network attraverso l’#askLeonardo organizzato da lui stesso. “Il momento più bello è stato il match contro la Steaua Bucarest, mentre da dirigente il giorno della presentazione al Parco dei Principi – rivela – adoro la Francia e il mio legame con il PSG sarà eterno. Credo però che un ritorno immediato sarà impossibile: la situazione è cambiata e le condizioni sono differenti, sono sicuro che il PSG non abbia troppo bisogno di me ora. Al Milan, invece, ho passato 5 anni meravigliosi della mia carriera, continuati da dirigente e da allenatore poi. Ho passato tanti momenti felici, ma quello più particolare è stato lo scudetto del 98-99, inaspettato”.

“Quando sono passato all’Inter – continua Leo – sapevo cosa stessi facendo. Forse mi sbaglio, ma ho sempre considerato quella reazione dei tifosi rossoneri come una dimostrazione d’affetto. Rifarei quella scelta, ho vissuto 6 mesi all’Inter con persone straordinarie e mi sento privilegiato per aver vissuto 13 anni al Milan e 6 mesi all’Inter, due situazioni eccezionali. Se non fossi nel mondo del calcio sarei un po’ frustrato… Non posso cancellare la mia storia: sono un allenatore con visione manageriale e un direttore con visione tecnica. Pato? Prendete nota: tornerà ad alti livelli“.

Sulle riforme che occorrono nel mondo del calcio: “Penso che il sistema debba cambiare. E’ diventato tutto come la politica, c’è bisogno di mettere il calcio al centro di tutto. Il calcio dovrebbe essere amministrato come nella Premier, con professionisti preparati e specializzati: serve una discussione pià ampia anche sul riformare nel calcio brasiliano, servono nuove idee, anche il calcio femminile negli ultimi anni si è sviluppato molto. Ultima battuta: “Ho abitato in diverse città, ma casa mia (Rio de Janeiro) rimane casa mia. Gli stadi che preferisco sono il Maracanà, il Parco dei Principi e San Siro. Amo il cibo giapponese e, se dovessi scegliere, ad Euro2016 vedo una tra Germania, Francia e Spagna vincente. Il compleanno di Ancelotti? Tra incomprensioni e stima, tanti auguri”.

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