Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
Il sogno di un immediato rilancio è durato 15 giorni. 15 giorni dove ci si è illusi di poter arrivare in scioltezza ad acquisire giocatori di caratura internazionale, sedotti dal potenziale della Doyen e abbandonati nuovamente a noi stessi, sconfortati più di quanto non lo fossimo prima.
Il risveglio è stato brusco, ma brusco davvero. Non si può nascondere che abbia dato fastidio lo smacco dei cugini. Sarebbe ipocrita non ammetterlo e stupido al contempo, perché a parti invertite avremmo gioito anche noi. Stride tuttavia il silenzio sui fondi post ufficializzazione di Kondogbia in nerazzurro. Ma come? Due settimane a far le pulci alla Doyen e al suo modus operandi, poi quando un’italiana, dopo un’asta, acquista finalmente il cartellino di un calciatore il cui 50% è finanziato dal fondo, nessuno più è pronto ad ‘indagare’?
Al di là del nostro legittimo rosichìo, resta tanta amarezza su come siano sfuggiti non uno, ma ben due colpi al Diavolo. Tornare coi piedi per terra non piace a nessuno. Forse però è anche peggio di così, perché gli obiettivi dichiarati sono sfumati, ma l’approccio della nostra dirigenza non è cambiato nonostante il doppio schiaffo. In questi giorni infatti abbiamo letto: ‘Bloccato Baselli!’ – ‘Patto con Josè Mauri!’. Sostanzialmente ancora parole, accordi, assensi con zero firme sui contratti!
E’ difficile mantenere calma e lucidità. Sarebbe più semplice spegnere la tv, non leggere quotidiani e social vari, fino a fine agosto, per vedere poi qual è la rosa a disposizione di Mihajlovic. Fare mercato prima del ritiro non è un capriccio per accontentare i media, bensì un vantaggio tecnico per l’allenatore e il suo staff. Sarà colpa di Lucas, sarà colpa del sensazionalismo anni ’80 di Galliani ormai fuori dal tempo, sta di fatto che tra 7 giorni si parte e siam messi peggio di prima.
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