Menez da stella a retrocesso: la Cina misura l’umore del francese

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Tre partite senza Jeremy Menez. Quando successe lo scorso campionato, Inzaghi si era ritrovato con un grattacapo in più da risolvere. Per Mihajlovic invece le soluzioni sono talmente tante che della sua assenza, si è potuto quasi dimenticare. Nella tournée cinese, la vecchia conoscenza da riscoprire è proprio il francese, alla prima convocazione dopo i problemi post operatori al ginocchio.

Il primo dilemma resta sul ruolo. Con l’arrivo di Bacca, finisce la breve era del falso nove e torna quella del bomber vero. Non la miglior notizia per il francese che in quella posizione aveva trovato l’annata migliore della sua carriera. E allora gli spazi sono due: trequartista o seconda punta? Come attaccante vicino a Bacca, da battere ci sarebbe la concorrenza di Luiz Adriano e lo scetticismo di chi non vede Jeremy al servizio di una prima punta. Tra le linee invece aveva iniziato la sua carriera, ma a Sinisa piacciono di più figure come Bonaventura e Bertolacci, di qualità ma bravi anche nell’interdizione. Poi ci sono Honda e Suso, una bagarre trovare un posto da 10 e se poi dovesse arrivare Ibra…

Quale reazione? Lo aveva detto appena sbarcato a Milano: “Riesco ad esprimermi al meglio, solo se sento fiducia intorno a me”. Proprio la fiducia, a volte cieca, di Inzaghi lo ha fatto grande in rossonero. Anche al PSG, sotto la guida di Ancelotti, tutto era andato per il verso giusto finché Blanc non aveva fatto altre scelte, iniziando ad usarlo col contagocce. Ecco allora che la Cina servirà anche per misurare l’umore di Menez. Da qui si potranno iniziare a delineare gli sviluppi futuri…

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