Ingressi a scaglioni, parcheggi e una rampa sotterranea. Ecco la ricetta per il nuovo stadio Milan

Scaglionare i flussi di ingresso dei tifosi e prevedere il giusto numero di parcheggi. Sono due delle chiavi con cui il Milan prevede di non far collassare la zona del Portello una volta che lo stadio sarà operativo. La formula l’ha studiata il gruppo di progettisti di Arup, società leader nell’ingegneria sportiva a cominciare dall’Allianz Arena. “Non li facciamo arrivare un minuto prima della partita e creiamo un percorso personalizzato per il tifoso “, spiega Maurizio Teora, direttore di Arup Europa, a Repubblica. Come? “Il progetto prevede non solo lo stadio ma anche tutta una serie di attività e luoghi di entertainment. Faccio un esempio: vendiamo i biglietti per la partita che già includono una serie di offerte di intrattenimento e ristorazione per le famiglie. Una cena scontata abbinata al biglietto da fruire però in un certo slot orario, che non sia appunto all’ultimo secondo prima del calcio d’inizio“.

Flussi graduali, per scaglionare i 48mila tifosi quando ci sarà il pienone sugli spalti. In Italia è una formula che ancora non esiste, è molto sviluppata negli Stati Uniti per esempio. “È una sorta di accompagnamento del tifoso, lo chiamano people management – aggiunge Teora – vuol dire gestisci i tuoi clienti fornendo loro l’intero percorso accompagnandoli nell’esperienza che vanno a vivere. Che non è solo calcio: l’idea è di offrire esperienze esclusive, non nel senso elitario, ma di esperienze piacevoli“. Il tutto pronto non prima del 2019 stando alle previsioni.

L’altra leva su cui lavorare riguarda il numero di parcheggi. I progettisti di Arup hanno studiato nei mesi scorsi le abitudini dei tifosi. Quel che è certo, oggi, è che il numero dei posteggi possibili legati all’arena rossonera è calcolato intorno ai 4.500 posti. Di questi, tra i mille e i 1500, verranno realizzati sotto il campo da gioco e, tendenzialmente, verranno destinati ai tifosi premium. Mentre altri tremila posti sono stati individuati in strutture nei dintorni. Inoltre anche il tunnel di Gattamelata dovrebbe contemplare alcuni posteggi. È da qui che Arup pensa di costruire una rampa sotterranea che porti direttamente sotto lo stadio, senza intasare il traffico in superficie. Inoltre l’incentivo del mezzo pubblico è la strada che verrà più battuta. “L’idea è anche quella di emettere biglietti per la partita che includano già il ticket per metrò e tram, ricordiamoci inoltre che qui c’è la nuova fermata della Lilla al Portello che servirà molto allo stadio”. I progettisti puntano anche a far crescere da 48 a 50mila i posti. “Fino a 45mila si sta comodi poi bisogna trovare il modo per aumentare i posti senza perdere il confort“, dice Teora. “Se il Comune non dovesse concedere la sua area saremmo obbligati a tagliare verticalmente un lato delle gradinate, un po’ come alla Bombonera di Buenos Aires“.

La vera sfida del progetto è proprio quella di mimetizzare lo stadio nella città. “Per noi l’edificio deve essere una sorta di Milano con i capelli, che sono verde pubblico sul tetto: un roof di prato, una parte di giardino con sedute, un baretto, orti, aperto sempre, come se fosse un parco pubblico. L’hotel deve servire al centro congressi Mico ma ha anche servizi al suo interno che contiamo di poter aprire a un pubblico più vasto. Ci sono poi spazi espositivi, un liceo sportivo, attività ricreative. Un posto che, voglio ricordarlo, vivrà solo un giorno alla settimana al massimo di calcio, per il resto sarà una grande attrazione a servizio del quartiere. La bonifica costerà al massimo 30 milioni come stima in eccesso – conclude Teora -. Cercheremo anche di recuperare anche alcune parti nella demolizione che potranno essere riutilizzate in altri progetti, come il timpano del padiglione che è fatto tutto d’acciaio da riciclare“.

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