BAYERN MONACO-MILAN/ Diego Lopez e De Jong leader, disastro Honda-Bertolacci

DIEGO LOPEZ 6.5 – Incolpevole sui gol subiti, compie parate e interventi provvidenziali, limita i danni e garantisce affidabilità.

MATTIA DE SCIGLIO 5 – Timido e fragile, viene superato a più riprese negli uno contro uno e risulta anemico in fase di spinta. Ogni tanto, cresce leggermente, ma è nel complesso inconsistente.

Dal 75′, IGNAZIO ABATE s.v. – In campo nell’ultimo quarto d’ora, soffre un po’, ma non crolla.

CRISTIAN ZAPATA 5.5 – Mette in mostra forza fisica, centimetri e senso dell’anticipo e salva un gol quasi fatto, ma appare superficiale con la palla tra i piedi, tanto da perdere un pallone sanguinoso nel corso del primo tempo.

Dal 64′, ALEX 4.5 – Entra in campo in modo superficiale, appare lento, impacciato e per nulla concentrato e ha sulla coscienza la rete del tre a zero del Bayern Monaco.

RODRIGO ELY 6 – Attento e concentrato, pur non facendo mirabilie, dimostra di sapersela cavare con ordine ed effettua un paio di interventi precisi e puliti.

Dal 75′, PHILIPPE MEXES s.v. – Nei quindici minuti in cui è in campo, non viene quasi mai chiamato in causa.

LUCA ANTONELLI 5 – Per nulla protetto da Bertolacci, in fase difensiva, soffre a dismisura ma non molla. In fase propositiva, invece, è pressoché inefficace e anemico.

Dal 75′, DAVIDE CALABRIA s.v. – Fa il possibile per mettersi in mostra, prova a coprire con ordine e a spingere con furore, ma ha poco tempo a propria disposizione.

GIACOMO BONAVENTURA 4.5 – Nella posizione di interno di centrocampo, dimostra di avere limiti sotto l’aspetto della fisicità, non contrasta, non interdice, non partecipa alla fase di non possesso e non riesce a inserirsi al meglio. Fuori posizione.

Dal 75′, ANDREA POLI s.v. – Si posiziona in mediana e non fa danni.

NIGEL DE JONG 6.5 – Si batte con grinta e ardore, recupera un buon numero di palloni, fa il possibile per tamponare i buchi della mediana, protegge a dovere la difesa e si rende pericoloso. Guerriero.

Dal 75′, RICCARDO MONTOLIVO s.v. – Smista qualche palla, ma ha poco tempo per entrare in partita a tutti gli effetti.

ANDREA BERTOLACCI 4 – Non recupera palloni, non fa filtro, si muove poco e male, non fornisce il minimo sostegno ad Antonelli e, con la palla tra i piedi, sbaglia (quasi) tutto. Evanescente e fuori forma.

Dal 75′, JOSE’ MAURI s.v. – Fatica a prendere le misure e viene spesso superato con troppa facilità. Da rivedere.

KEISUKE HONDA 4.5 – Soffre la fisicità degli avversari, non è mai al posto giusto, non crea nulla di interessante e non salta mai l’uomo. Certo, si impegna e fa il possibile per rendersi utile, ma i risultati non arrivano. Non pervenuto.

Dal 75′, SUSO s.v. – Prova a inventare, ma viene surclassato sotto l’aspetto della fisicità e ha poco tempo per incidere.

LUIZ ADRIANO 5 – Si muove, cerca di giocare di sponda, si impegna nel lavoro sporco, crea qualche spazio per i compagni, ma non riesce appieno ad assicurare profondità e a impensierire la retroguardia avversaria.

Dal 75′, M’BAYE NIANG s.v. – Entra a un quarto d’ora dal termine dell’incontro, prova a correre e a infastidire gli avversari, ma è costretto ad abbandonare il terreno di gioco dopo soltanto tredici minuti.

Dall’88’, ALESSIO CERCI s.v. – In campo negli ultimi due minuti, fa il possibile per non farsi notare.

CARLOS BACCA 5 – L’impegno c’è, ma il gol non arriva. Il centravanti colombiano svaria il più possibile, corre e pressa, ma viene arginato senza troppi problemi dalla coppia centrale bavarese, tanto da usufruire di una sola occasione per andare in rete e da non incidere. Giustificato, in parte, dal fatto che non gli arrivino palloni giocabili.

Dal 75′, ALESSANDRO MATRI s.v. – Mai servito, viene arginato senza problemi e dimostra di avere problemi nello svolgimento del lavoro sporco.

ALL.SINISA MIHAJLOVIC 4.5 – Proporre un rombo di centrocampo composto da Bonaventura e Bertolacci nella posizione di interni, con Honda sulla trequarti, è un errore da non commettere mai più. I due mediani non garantiscono filtro e non interdicono, mentre il giapponese evapora. In questo modo, sulle fasce, si creano varchi, mentre le punte non possono usufruire di palloni giocabili. Il Milan risulta troppo sbilanciato e, a centrocampo, concede spazi su spazi. Così non va. Urgono soluzioni.

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