Lavagna tattica: la Fiorentina di Paulo Sousa

Inizio di campionato con il botto per il Milan che, domenica sera, farà tappa all’Artemio Franchi per affrontare la Fiorentina di Paulo Sousa. I gigliati, che nel corso delle amichevoli estive hanno sconfitto avversari del calibro di Chelsea e Barcellona, sono una squadra dinamica e aggressiva e scenderanno in campo con un 4-2-3-1 di stampo offensivo. La compagine toscana proverà infatti a fare la partita e a prendere il bandolo della matassa quanto prima, per poi impossessarsi del terreno di gioco e praticare un calcio fluido e diretto.

Il gioco dovrebbe in prevalenza partire dai centrocampisti arretrati, Mario Suarez e Borja Valero, che, pur avendo caratteristiche diverse (il primo è un interditore, mentre il secondo è in prevalenza un facitore di gioco), sono incaricati di smistare al meglio i palloni e di innescare gli esterni di difesa e i trequartisti. Questi ultimi proveranno a muoversi al meglio tra le linee, al fine di creare superiorità numerica e a mettere in scena inserimenti rapidi e intelligenti e giocate mirate a creare pericolose palle gol. Per lo scacchiere tecnico-tattico di Sousa, molto importante sarà il ruolo del trequartista centrale, Mati Fernandez, che, a differenza dei più tecnici compagni di reparto, avrà il compito di alternare incursioni nell’area rossonera a frequenti ripiegamenti, mirati a garantire filtro in mediana.

Ciò nonostante, la Fiorentina è un avversario tutt’altro che imbattibile. Mentre la fase offensiva è spesso svolta al meglio, in fase difensiva, i gigliati presentano lacune che, con il trascorrere dei minuti, potrebbero diventare evidenti e rappresentare un’arma a doppio taglio. Con il trascorrere dei minuti, specie qualora Mati Fernandez terminasse le energie, il centrocampo viola potrebbe abbassare il ritmo, faticare nella fase di recupero palla e non proteggere a dovere la difesa. Il tutto perché i trequartisti esterni, Ilicic e Bernardeschi, non sono soliti ripiegare e svolgere la fase di non possesso. Problema. In questo modo, la retroguardia viola, che non sempre è impeccabile, potrebbe essere esposta a qualche ripartenza di troppo, concedere spazi sulle corsie laterali ed essere esposta a pericoli.

Ecco allora che, se il Milan presentasse un centrocampo solido e compatto, con Bonaventura sulla trequarti e con Poli al posto di Honda, i gigliati rischierebbero di incontrare difficoltà nell’imbastire la manovra, di perdere lo scontro a metà campo e di concedere varchi in mediana e sulle fasce. Insomma, pur essendo in forma e disponendo di un buon gioco offensivo, la Fiorentina può essere perforata. L’importante è che Mihajlovic presenti un Milan equilibrato e quadrato, con una mediana che faccia filtro, protegga al meglio la difesa e avvii il prima possibile le azioni di rimessa.

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