Palermo: la classe di Vazquez e la spinta di Lazaar, ma la fase difensiva…

Il prossimo ostacolo sulla strada del Milan di Sinisa Mihajlovic è il Palermo di Giuseppe Iachini. Una squadra, quella rosanero, che ha dimostrato di essere ostica e imprevedibile, tanto da alternare buone prove a prestazioni poco convincenti, ma da sapere mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Autori di un inizio di campionato caratterizzato da due vittorie e un pareggio, malgrado contro il Carpi non si siano espressi al meglio, i siciliani evidenziano uno stato di forma nel complesso accettabile, sanno darci del filo da torcere e non vanno sottovalutati.

Punti di forza: la spinta di Lazaar; gli inserimenti; Franco Vazquez.
Sulla corsia di sinistra, il Palermo può contare sulla spinta di Achraf Lazaar, laterale mancino veloce, resistente, abile in fase offensiva, bravo negli uno contro uno, capace di creare superiorità numerica, dotato di cambio di passo e accelerazione e dotato di un cross abbastanza preciso. Quando chiamato a spingere, in presenza di spazi, l’esterno italo-marocchino potrebbe esprimersi al meglio e rendersi pericoloso. Attenzione, inoltre, agli inserimenti degli incursori rosanero. Proprio così. Quaison è infatti un centrocampista offensivo dinamico e intraprendente che, se fosse in serata, potrebbe ben muoversi senza palla, soprattutto tra le linee, ed effettuare incursioni che possano mettere in difficoltà la retroguardia rossonera. Occhio anche a Luca Rigoni che, se dovesse essere della partita, potrebbe mettere in circolo la sua esperienza, dare ordine al centrocampo, inserirsi con cognizione di causa e sfornare giocate intelligenti e interessanti. Infine, arriviamo a Franco Vazquez, il più pericoloso, tra gli uomini di Iachini. Trequartista in possesso di fantasia, senso del gioco e qualità tecniche, l’argentino potrebbe impensierire non poco la retroguardia rossonera, creare occasioni, saltare l’uomo con puntualità, rendersi pericoloso con azioni personali e fornire importanti assist al centravanti.

Punti deboli: il centravanti; la fase difensiva.
Al centro dell’attacco, il Palermo non dispone di una prima punta che evidenzi uno stato di forma accettabile, che sappia impensierire le retroguardie avversarie e che, soprattutto, riesca a garantire forza fisica, lavoro sporco e gioco di sponda. Il Gilardino visto domenica scorsa, contro il Carpi, non ha ancora raggiunto una condizione ottimale e, difesa rossonera permettendo, potrebbe incontrare difficoltà nello scardinare la coppia centrale del Milan, nel fare a sportellate, nel difendere la palla, nel fare reparto da solo e nel creare spazi per i compagni. Ma non finisce qui. Il Palermo, qualora il Milan scendesse in campo con un centrocampo ben impostato, potrebbe manifestare problemi in fase difensiva e di non possesso. In alcune circostanze, infatti, Lazaar si spinge in avanti con troppa insistenza e ripiega con poca regolarità, mentre i mediani, specie in assenza di Rigoni, sono soliti rimanere un po’ troppo alti, non proteggendo a dovere una retroguardia che nell’ultimo turno di Serie A ha commesso svarioni evitabili e faticando, sul lungo andare, una volta terminata la benzina, in interdizione. In questo modo, con il trascorrere dei minuti, i siciliani potrebbero abbassare il ritmo e concedere spazi, in mediana e tra le linee, da sfruttare al meglio.

Giocatore chiave: Luca Rigoni. 
Centrocampista abile in fase di impostazione, dotato di senso del gioco e della posizione, il mediano rosanero, se avesse recuperato appieno dall’infortunio che gli ha impedito di scendere in campo contro il Carpi, potrebbe assicurare equilibrio, fosforo, qualità, personalità e intelligenti inserimenti. Dalla sua prestazione, potrebbe dipendere l’atteggiamento del centrocampo di Iachini.

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