Tutti (o quasi) stanno con Sinisa

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Le polemiche degli ultimi giorni relative ai malumori nello spogliatoio del Milan non devono scalfire la concentrazione verso il derby di domenica sera. La maggior parte dei tifosi sta con Sinisa Mihajlovic e i suoi metodi. E in questo momento, al di là di come finirà la stracittadina e la stagione nel suo complesso, è ciò che serve. I mal di pancia di qualcuno passeranno. E se non si fermeranno, ci sarà sempre il mercato di gennaio per risolvere il problema.

Casa Milan Village, l’iniziativa voluta dalla società per avvicinare di più i tifosi al mondo Milan, cade a fagiolo. Non poteva esserci momento migliore, prima della sfida contro l’Inter, per chiamare a raccolta i tifosi, quelli veri, e fare quadrato intorno a Mihajlovic e alla sua truppa. Per tanti mesi, sotto le gestioni di Allegri, Seedorf e Inzaghi, si è invocata a gran voce la necessità di una guida ferrea. Uno alla Conte, tanto per intenderci e riferirci a chi ha sponsorizzato per mesi l’arrivo del ct azzurro. Il buon senso impone di non ammorbidire ora quella linea intransigente auspicata.

E’ da questo atteggiamento, da quella determinazione a ricostruire qualcosa di vincente, che può ripartire un circolo virtuoso. Diversamente, questa squadra rimarrà sempre vittima delle proprie paure e dei propri egoismi. Il derby è l’opportunità migliore per tutti, dal primo all’ultimo giocatore, per mettersi in luce e dimostrare di mettere davanti l’interesse della squadra prima che l’orgoglio personale. I buoni propositi di Mario Balotelli stanno lì a certificare questa presa di coscienza. Forse, se la spinta inizia da lui, il Milan si mette sulla buona strada una volta per tutte.

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