Bacca, il rendimento non è ancora costante. E forse il 4-3-3…

Il Milan è reduce dalla vittoria interna contro il Chievo Verona per 1-0: finalmente non ha incassato gol, ma la prestazione non ha convinto a pieno Sinisa MIhajlovic, il pubblico e gli addetti ai lavori. La gara giocata nel primo tempo non corrisponde a quello visto nel secondo: una squadra remissiva e senza idee, dopo l’intervallo si è letteralmente trasformata e proprio per questo motivo non c’è da star sereni. Lo stesso atteggiamento dei rossoneri lo ritroviamo anche in un giocatore che sta letteralmente facendo il bello e il cattivo tempo. Stiamo parlando precisamente di Carlos Bacca che ieri ha servito l’assist ad Antonelli in occasione del gol decisivo, ma poi si è nascosto tra le maglie difensive dei gialloblu.

Il parallelismo tra Milan e Bacca è comunque una forzatura, visto il numero di reti segnate e il gioco espresso dal colombiano. La sua stagione è pienamente sufficiente ed è uno dei pochi che possiamo salvare in questo momento delicato che sta attraversando il Diavolo. L’unico neo è che non riesce a trovare la giusta continuità e finora non ha ancora inanellato una buona serie di partite giocate ad alto livello. Segna, si muove bene e poi sparisce. Il quadro è chiaro: contro la Fiorentina alla prima di campionato non ha inciso, mentre contro l’Empoli ha segnato. Non pervenuto nel derby contro l’Inter per poi siglare una doppietta contro il Palermo la giornata successiva. Contro Udinese e Napoli non ha brillato, mentre contro Torino e Sassuolo è andato in rete.

Nella sfida contro il Chievo non ha fatto vedere grandi cose, è come se si fosse preso una pausa. Una motivazione dovrà pur esserci, anche perché Bacca è in forma e non possiamo parlare di guai fisici per lui. E se il problema fosse il modulo? Il 4-3-3 non lo esalta particolarmente, soprattutto quando sui laterali giocano interpreti come Cerci e Bonaventura che preferiscono inserirsi o tirare dalla distanza piuttosto che crossare. Il colombiano ha fatto dell’area di rigore il suo habitat naturale: anticipa, si smarca e tira. Un vero incubo per i portieri e le difese avversarie, ma i palloni devono pur arrivare per fare in modo che si esprima al meglio. Se ci abbiamo visto lungo, contro la Lazio possiamo stare tranquilli e sperare che trovi la continuità richiesta ad un campione del suo calibro.

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