È il miglior Cerci in rossonero: si è preso i fischi, ora il posto fisso. Miha sta vincendo la scommessa

Nettamente la sua versione migliore in rossonero, un giocatore nuovo e, almeno questa è la speranza, ritrovato. Dopo Milan-Sassuolo sembra essere cambiata la vita di Alessio Cerci, racconta La Gazetta dello Sport, dopo una prestazione molto brillante e fondamentale negli episodi chiave (assist prima del rigore di Bacca, angolo conquistato sul gol-vittoria di Luiz Adriano). Incredibile la parola discendente del talento azzurro, sorprendente come sia tornato a fare la differenza in Serie A.

Il recente passato del giocatore vale un giro sulle montagne russe, con la società di via Aldo Rossi che lo segue nell’estate 2014 e quasi lo pedina nell’inverno 2015, su precisa richiesta di Inzaghi. Alla fine arriva in prestito fino a giugno 2016 (in cambio di Torres), beffando le avance dell’Inter di Mancini, ma Pippo si accorge subito dei limiti caratteriali dell’ex Torino e di fatto lo relega sempre e solo alla panchina. Nove mesi anonimi e senza acuti, poi la coraggioso conferma di Mihajlovic, in mezzo a tante voci di cessione, capace di pazientare e tenerlo in caldo. Mossa azzeccata, perché dallo scorso 17 ottobre (la sfida di Torino), l’attaccante sembra rinato. Soprattutto non è più uscito dal campo.

Domenica ha fatto vedere ottimi guizzi e belle giocate sulla fascia destra, tanto da sentire i primi timidi applausi di San Siro, e domani verrà sicuramente confermato titolare (terza volta di fila, mai successo). L’”esplosione” grazie al cambio di modulo, il 4-3-3, nonostante abbia nelle corse anche il 4-4-2. L’esame Chievo sarà decisivo proprio per comprendere la vera dimensione del ragazzo.

Impostazioni privacy