Eclissi di Sol levante

Arrivato dalle fredde terre di Russia come uno dei migliori trequartisti in circolazione, Keisuke Honda, presentato come i grandi arrivati in rossonero, ad esempio ricordiamo Ronaldinho, Beckham e il Kakà-bis, in poco più di un anno non ha mostrato quasi nulla di invidiabile. Con la pesantezza del numero 10 sulle spalle e l’onore di tutta l’Asia da difendere, il giapponese ha mostrato lampi di qualità ma il più delle volte ha dovuto accettare fischi e ingiurie dai suoi tifosi che ancora vedono in lui un giocatore lento e spesso avulso dal gioco.

Con Inzaghi aveva cominciato bene andando a segno con Lazio, Parma, Empoli, Chievo e una doppietta con l’Hellas, proiettandolo, nonostante le prestazioni non sempre eclatanti, verso il miglior futuro rossonero. Così non è stato, come ben sappiamo. Tutto il Milan non ha girato come avrebbe dovuto, per la verità, e lui, sempre fatto giocare largo a destra in un ruolo a lui poco consono, ha avuto un involuzione notevole. Che rischia di peggiorare ora che Sinisa Mihajlovic vuole sostituire il 4-3-1-2 ideale per un giocatore come Honda, con un 4-4-2 all’interno del quale il nipponico troverebbe decisamente meno spazio.

Le parole arrivate, infine, a pungere il tecnico serbo, la società e l’intero mondo rossonero, fanno discutere e molto probabilmente gli costeranno una multa dalla società e qualche panchina punitiva più del dovuto. Quanto detto dal giapponese è una pillola amara che va ascoltata e, come ha detto Mihajlovic, risolta dall’interno. Tuttavia, la posizione del trequartista giapponese si sta rivelando sempre più critica nella rosa del Milan, per le scelte tattiche calcistiche del mister e per le scelte tattiche comunicative sue.

Impostazioni privacy