Troppi gol presi in difesa: da sabato inizia un mese verità

Il Milan si presenterà alla sfida dell’Olimpico di Torino con un’unica missione: vincere. Dopo due sconfitte di fila contro Genoa e Napoli, è l’unico risultato accettabile. La cabala e l’andamento stagionale non aiutano però i rossoneri che hanno vinto una sola delle cinque gare giocate in trasferta negli ultimi anni contro i granata e che in questa stagione hanno ottenuto un solo successo esterno. Detto ciò, una vittoria richiede sforzi in attacco per arrivare al gol e altrettanti in difesa per provare a non subirli. In questa prima parte di campionato però la retroguardia del Diavolo non è riuscita nell’impresa viste le 13 reti subite in sette gare giocate, la media dice quasi 1,9 marcature a partita.

Troppe se si ambisce a raggiungere le posizioni di vertice della classifica. Il peso di essere la seconda peggior difesa della Serie A deve servire da stimolo per migliorarsi e sin dalla prossima gara contro il Torino dovrà dimostrare che la situazione è in via di miglioramento. Solo il Carpi ha fatto peggio del Milan quest’anno subendo 16 gol, mentre Palermo e Bologna sono sul gradino più basso del podio con i 12 gol incassati. Nelle prossime gare, fino alla sosta di metà novembre ed escludendo la sfida contro il Torino, i rossoneri dovranno giocare in casa contro il Sassuolo e il Chievo, all’Olimpico di Roma contro la Lazio e ancora a San Siro contro l’Atalanta.

Se non consideriamo la gara contro la Lazio, che sarà sicuramente ostica per il Milan, le altre gare sono tranquillamente alla portata della retroguardia della squadra di Sinisa Mihajlovic. Pensare di non subire reti contro Sassuolo, Chievo e Atalanta non è utopistico. I più ottimisti potrebbero pensare che anche contro il Torino la porta di Diego Lopez possa rimanere inviolata, ma per il momento guardiamo oltre. Tre gare in cui la difesa deve essere impeccabile, non sbagliare sarà fondamentale: se si riescono a risolvere i problemi difensivi prima della gara contro la Juventus dopo la sosta per le Nazionali, significa chiudere bene il 2015 e iniziare alla grande il 2016. Ora la parola passa al campo.

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