De Jong grande escluso: parabola discendente del generale oranje

Riflessioni in tempo di impegni internazionali. Il focus lo gettiamo su uno dei grandi nomi panchinati in questo autunno rossonero: Nigel De Jong. L’olandese, solitamente sempre impegnato con l’Olanda di questi tempi, vive un momento di flessione nella sua carriera al Milan e non è stato convocato dal CT Blind. Uno stop improvviso che porta il pitbull oranje da insostituibile top player a centrocampista di livello medio-basso accantonato perché considerato non più utile. Al momento le sue comparse sono solo quelle davanti alle telecamere delle conferenze stampa: ma fino a quando continuerà a reggere il gioco di Mihajlovic senza lamentarsi proprio in quelle uscite pubbliche?

Le panchine ormai sono giunte ad essere otto su tredici incontri, da quando nelle prime tre gare, comprendendo anche la sfida col Perugia in Coppa Italia, De Jong è sceso in campo da titolare e coi gradi di capitano. In pratica da quando è rientrato Montolivo il tecnico serbo ha preferito la qualità italiana alla fisicità olandese, destinando il centrocampo rossonero a vivere della luce del suo numero 18: luce che resta lontana dall’abbagliare, permettendo di insinuare dubbi sulla bontà tecnica dell’intero reparto. E la possibilità della coesistenza continua ad essere un miraggio se il sentiero del 4-3-3 non dovesse cambiare, mentre potrebbe essere redditizia qualora si avverasse la sbandierata ipotesi di un ritorno al 4-4-2. Montolivo-De Jong là in mezzo, potrebbe reinserire l’olandese con buon profitto per l’intera squadra.

Tuttavia va ricordato che nonostante Mihajlovic sia riuscito a convincere la permanenza a Milanello di De Jong ancora per un anno solo l’estate scorsa, il contratto del mediano resta in scadenza e gli scenari di mercato non si spengono. Da ultimo il Werder Brema. Diventa importante, quindi, che Sinisa riesca a gestire il minutaggio di De Jong, né costringendolo fuori ogni partita, né sprecando le energie apparse limitate di un centrocampista che si avvia verso i suoi 34 anni. Con la Juventus al rientro dalla pausa sarà ancora difficile vederlo in campo, ma se Mihajlovic non lo vuole perdere presto potremo riammirare il nostro generale.

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