Honda a braccetto col marketing, una coppia che non scoppia

Etica del lavoro in allenamento e lingua sibilina, mancino impeccabile e passo troppo compassato per la Serie A. In queste caratteristiche si può inquadrare quello che Keisuke Honda ha dimostrato di essere in un anno e più di campionato italiano. Il campo parla a suo sfavore, tanto che una sua prestazione degna di essere chiamata tale ci fa tornare ad inizio campionato scorso, quando pur giocando a ritmi da Prem’er-Liga riusciva a segnare a far segnare.

Poi il buio. E le panchine. Tante, forse addirittura troppe per chi sulle spalle porta un numero pesante come un macigno: il 10. Tant’è che lui un po’ da gradasso dice la sua dal ritiro della nazionale giapponese, col quale continua a giocare e segnare, ma del resto il livello che gli si para davanti è decisamente basso: “La situazione qui non è facile. Non mi era mai capitato di andare in panchina per così tante partite. Ho cominciato a capire come si sente chi lo fa“. Parole amare che non fanno bene ad uno abituato al lavoro sul campo e a meritarsi il posto in squadra. Mihajlovic non può più fare orecchie da mercante e dovrà prendere in mano la situazione; intanto, per la Juventus non ha intenzione di fare cambiamenti e Honda prenderà il suo posto in panchina, e Cerci quello in campo. Dicendola tutta, poi, se il giapponese si fa strappare il posto da uno come Cerci, che non è che stia giocando al top, il tecnico rossonero avrà davvero i suoi buoni motivi.

E se il campo non ripaga né Honda né il Milan, a riequilibrare la situazione tra le due parti arriva la componente d’immagine. Ci ricordiamo tutti la puntuale presentazione del nuovo 10 rossonero con tanto di logo personale dorato e conferenza stampa in pompa magna?! Ecco, i motivi per il quale Honda-Milan resta un’accoppiata (quasi) vincente restano gli stessi: il Milan espande il suo mercato in oriente grazie alla figura di Honda, e forse anche per questo la società valuterà se una sua cessione sarà più conveniente di trattenerlo magari dandogli un contentino monetario o di minutaggio. Quando il marketing supera d’importanza il gioco, insomma.

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