Adesso sbagliare la riparazione sarebbe ancora più grave

La vittoria contro la Sampdoria ha risollevato sicuramente il morale al Milan dopo due partite complicate contro Atalanta e Juventus. Finalmente si è vista in campo una squadra compatta e concreta, ma questo deve essere solo l’inizio. Ora mancano quattro gare per chiudere il 2015, speriamo che i rossoneri riescano a ripetere quanto hanno fatto nel fine settimana a San Siro. Servono dodici punti per dare la svolta definitiva alla stagione e cominciare a pensare in grande. Dopo il successo contro i blucerchiati sarà difficile trattare certi argomenti, ma nel bene e nel male è importante parlarne. La fine di dicembre porta sempre con sé l’apertura della sessione invernale di calciomercato e per molte squadre rappresenta una vera e propria salvezza dopo una prima parte di stagione difficile.

Lo stesso discorso vale per i rossoneri, che nel mercato di riparazione si tufferanno alla ricerca di un buon difensore e un centrocampista di qualità. Sembra certa la firma e il ritorno di Boateng, così come cessione in prestito di José Mauri. L’obiettivo numero uno rimane Witsel, ma lo Zenit San Pietroburgo non ha nessuna intenzione di svenderlo. Il futuro di giocatori come Mexes e Suso è incerto ed è molto difficile fare previsioni su quale sarà la strategia degli addetti di mercato del Milan. Se potessimo, ci piacerebbe fargli recapitare un semplice messaggio: il mercato di riparazione è chiamato così perché ha lo scopo di riparare quanto fatto durante la sessione estiva. Il disappunto proviene dal fatto che negli scorsi anni non è proprio andata così: scelte dubbie e trattative frettolose. Nessun progetto concreto e nulla che abbia la sensazione di essere realmente studiato per il futuro rossonero.

La dimostrazione di quanto sosteniamo è quello che vediamo ogni fine settimana in campo. Degli acquisti dello scorso inverno, solo Antonelli è tra i titolari. Suso sembra non rientrare nei progetti di Sinisa Mihajlovic, Paletta è stato ceduto in prestito all’Atalanta. Cerci, salvo l’ultimo periodo, non ha mai dimostrato di essere un giocatore da Milan. Destro gioca nel Bologna, mentre Bocchetti è tornato con la coda tra le gambe allo Spartak Mosca. Discorso analogo anche per l’inverno precedente con gli arrivi di Taarabt ed Essien. Troppi prestiti, la sensazione che nulla sia definitivo e soldi investiti nel modo sbagliato. Ora però sarà importante invertire la tendenza, così i tifosi potranno nutrire speranze per il proseguimento del campionato e soprattutto per il futuro.

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