“A Milanello non si scherza più”. Meno male…

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Finalmente siamo una squadra! Una sensazione che non avevamo da qualche anno. Bravo Mihajlovic che dopo due mesi tormentati ha capito che valeva la pena far di testa propria, a costo di pagare con l’esonero le scelte sbagliate. Scelte dolorose come quella di tener fuori un fior di professionista come De Jong (cosa che peraltro aveva già suggerito Allegri in tempi non sospetti). Scelte impopolari come quella di riabilitare il “desaparecido” Cerci e schierarlo finalmente nel suo ruolo. Scelte altamente rischiose come quella di bocciare Diego Lopez e promuovere il sedicenne (e ripeto sedicenne) Donnarumma. Scelte che Miha avrebbe pagato con l’esonero se non avessero prodotto la sospirata svolta. Sinisa lo sapeva e non si è sottratto al rischio, forte anche di un contratto che comunque sarebbe stato, sarebbe e sarà onorato fino in fondo. Nulla da perdere dunque per Mihajlovic che sarebbe stato uno dei tanti allenatori esonerati in questi anni burrascosi e che non ha nemmeno un glorioso passato rossonero da difendere e onorare.

E allora “All In” per Sinisa che ha trovato la formula giusta proprio all’ultimo tentativo. Guarda caso tornando a quel 4-3-3 che copre bene il campo e che sempre Allegri riteneva già due anni fa il modulo migliore per questo Milan in assenza di un vero trequartista. In poche righe ho già nominato due volte Allegri accostandolo a Sinisa e non è un caso. Allegri è stato l’ultimo vero allenatore che si è seduto sulla panchina rossonera, l’unico dopo Ancelotti. Non a caso la conduzione tecnica di Miha sta ricalcando quella proprio di Max. Speriamo che, al di là dei diversi giocatori a disposizione, lo facciano lavorare sereno. Le pressioni ci sono certo, fanno parte del gioco e del prezzo da pagare quando si allena una squadra come il Milan. Tanto più quando si spendono quasi 90 milioni sul mercato. Le aspettative crescono e le responsabilità anche. Mihajlovic non si sottrae e la società è giusto che le faccia notare. Nulla di più. Certo è impensabile credere che chi ha scelto Mihajlovic remi contro all’allenatore o si augura che la squadra perda per esonerarlo. Questa è fantascienza. O forse no visti alcuni precedenti, ma di certo non è questo il caso.

Le interferenze sono un altro discorso e dentro lo spogliatoio del Milan sono ricorrenti. Deve essere bravo l’allenatore a tenerle fuori. Diciamo che da quattro partite Mihajlovic, a differenza di quanto fece un anno fa Inzaghi, ha deciso di sbagliare “solo” con la sua testa. A proposito di spogliatoio risulta che qualche giocatore sia stupito dell’eccessivo rigore e serietà che si respira a Milanello. Quasi ai limiti dell’intransigenza. “Nessuno ha più voglia di ridere e di scherzare”, ha confessato ad amici un giocatore al Milan da qualche anno con evidente accezione negativa. Ma è proprio questo che i giocatori del Milan non capiscono da qualche anno: lo spogliatoio e il campo di allenamento non sono luoghi per ridere e scherzare. Forse per questo motivo negli ultimi anni alla domenica facevamo ridere. Quindi se adesso non si sorride più è assolutamente un bene. E non a caso, come detto, siamo tornati ad essere una squadra di calcio e stanno arrivando anche i risultati.

Dopo il pareggio di Torino, dove avevo visto buone cose, da queste righe invitavo all’ottimismo. Sinceramente non mi aspettavo addirittura tre vittorie di fila, ma si vedeva che la squadra aveva cambiato modo di stare in campo e che l’attenzione stava per arrivare a tutti i 90 minuti. Adesso invece invito alla prudenza. Siamo una squadra ma non una grande squadra. Tecnicamente ci sono formazioni superiori come la Roma, il Napoli, la Juve e, purtroppo, l’Inter. Quindi non potremo lottare per lo scudetto e secondo me sarà anche molto molto difficile arrivare nei primi tre posti. La rosa non è di altissimo livello ed è costruita in maniera confusa. Mancano le riserve, soprattutto se giochiamo con il 4-3-3. Infatti sabato contro l’Atalanta, mancheranno Bonaventura e Bertolacci e saremo costretti a cambiare schema. Con tutti i rischi del caso. Questo significa che pur continuando su questa strada verranno partite che perderemo e che pareggeremo. Senza fare drammi. L’importante è che finalmente abbiamo un allenatore che impone a Milanello “serietà e professionalità”, fino a poco tempo fa, assolute sconosciute. Bene così.

A proposito di “sconosciuti”… ultimo aggiornamento su Mr. Bee. Dall’Estremo Oriente fanno sapere che, viste le recenti vicissitudini, il broker thailandese dovrà cambiare consulente fiduciario nell’operazione Milan e che quindi il closing slitterà ai primi mesi del 2016… ma davvero fate?

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