Bacca uomo solo al fronte. Senza rifornimenti la guerra non si vince

Col primato di sette gare senza reti realizzate su quindici partite giocate il Milan si tuffa con la testa alla sfida in casa col Verona, rivedendo però quali sono i problemi che costringono gli attaccanti a rimanere a bocca asciutta così spesso. Ancora col Carpi, contro la difesa più battuta della Serie A, Bacca, Niang, Luiz Adriano, Cerci e Bonaventura non sono riusciti a perforare la porta difesa da Belec scatenando l’ira dei tifosi.

Eppure là davanti i fuoriclasse non mancano: Carlos Bacca ne è un esempio. L’attaccante colombiano vanta due Europa League nella sua bacheca vissute da vero protagonista, specialmente quella dell’anno scorso dove con 7 gol fu il condottiero degli andalusi di Emery, siglando un’incredibile doppietta nella finale di Varsavia contro il Dnipro di Kalinic. Un giocatore così decisivo difficilmente smette di segnare per carenze tecniche proprie: così come una guerra difficilmente si vince se al fronte non arrivano i rifornimenti necessari e se non si difende le proprie basi con la dovuta meticolosità, tanto questo Milan serve poco i suoi centravanti e difende scarsamente la sua porta. Dare la colpa a Bacca che non segna più è davvero difficile.

Il momento, comunque, non è quello dei migliori, e i suoi errori Carlos li ha commessi, anche in maniera grossolana: ripensando a come l’ha sparata addosso a Viviano nel match contro la Samp, ma anche le tante imprecisioni col Carpi, poteva fare decisamente di più. Il gioco rossonero vive quindi dei lampi dei suoi giocatori, e quando questi non sono in palla si rischia di vedere una gara anemica come quella del Braglia. In attesa che Bacca riprenda a buttarla dentro con la regolarità delle prime gare, non bisogna cadere nel facile tranello di puntare il dito contro la punta dell’iceberg.

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