Esenziale e decisivo, ora anche su punizione: è un Jack di cuori

Le lacrime di Bonaventura al momento della firma del contratto con il Milan, il 1 settembre 2014, avevano sorpreso l’esperto Adriano Galliani, adesso pronto a piangere se non avesse colto al volo quella famosa, grande e fortunata opportunità di fine mercato estivo, quando l’Inter lo mollò all’improvviso e l’Atalanta chiamò il Milan per proporre e poi chiudere immediatamente l’affare.

Questa è la storia di uno dei migliori acquisti recenti della società rossonera, forse il più utile. Il tuttocampista, proveniente proprio dall’esemplare settore giovanile nerazzurro, ha subito mostrato doti umane straordinarie, come l’umiltà, il sacrificio e la bontà d’animo. Oggi La Gazzetta dello Sport festeggia Jack, un soprannome scelto ad hoc: ricorda una delle carte del mazzo francese più alte ed importanti; oppure un connettore utile per collegare e trasmettere segnali audio e video, un po’ come il fondamentale ruolo che spesso ricopre nelle varie situazioni di gioco. Un vero e proprio jolly che sarebbe titolare in quasi tutte le big del nostro campionato, mezzala o attaccante cambia poco.

Difficile che sbagli una prestazione per intero, visto che anche con Mihajlovic è sempre stato uno dei rarissimi a salvarsi con dignità pure nelle debacle di maggiore peso e gravità. La gara contro il Crotone in Coppa Italia ha sintetizzato l’enorme vantaggio di averlo a disposizione: prima fuori dai convocati, poi richiamato in extremis e infine messo in campo per curare la crisi tattica della squadra. Risultato: gioiello su punizione (dettaglio che sta curando tantissimo a Milanello) “alla Pirlo” e vittoria. Tanta roba.

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