Letterina semiseria di Berlusconi: “Caro Babbo Natale…”

Che cosa scriverebbe Silvio Berlusconi in una lettera semiseria indirizzata a Babbo Natale? Abbiamo provato a immaginare scherzosamente i pensieri del presidente del Milan. Eccoli…

Caro Babbo Natale, cosa vuoi che ti chieda per il prossimo anno? Che vada meglio di questo 2015 che ci ha fatto tanto tribolare. Più del 2014, se possibile. Molto più del 2013, quando almeno giocavamo ancora in Champions League.

Vorrei Antonio Conte in panchina al posto di quel testone di Mihajlovic. Il mio Galliani ci aveva provato già la scorsa estate, ma il commissario tecnico della Nazionale vuole portare a termine il mandato per gli Europei. Allora, ci riproveremo prima della partenza per la Francia: chissà che al termine di un biennio in azzurro, si convinca a venire a mettere ordine a Milanello.

Vorrei vedere i soldi di Mr. Bee sul tavolo, quelli veri. Sono stufo di aspettare, rinviare, annunciare. O chiudiamo questa trattativa oppure cercheremo altri investitori per questo Milan. Intendiamoci: Bee è un bravo ragazzo e Licia (Ronzulli) è stata bravissima a tenere le fila di questo rapporto. Oggi, però, è il momento dei fatti: o ci sono i soldi oppure tanti saluti.

Vorrei che Adriano (Galliani) andasse più d’accordo con mia figlia Barbara. Non ne posso più di leggere sui giornali di questa freddezza che si respira a Casa Milan. Lavoriamo tutti per il bene della squadra e della società, che cosa ci vuole per essere più sereni? Anche i tifosi, dal canto loro, portino più pazienza. Se la porto io che continuo a investire denari…

Infine, vorrei vincere almeno la Coppa Italia, visto che la strada per arrivarci è la più facile che potesse capitarci. Se Mihajlovic non ci dovesse portare in finale, lo strozzerò con le mie mani…

Da ultimo, caro Babbo Natale, non ti chiedo una mano per acquistare nuovi giocatori, perché non ho più voglia di spendere… Però metti una buona parola coi milanesi per tornare a vincere le elezioni comunali. Ah, prima magari suggeriscimi un buon candidato sindaco, perché brancolo nel buio.

Silvio Berlusconi

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