Luiz Adriano bloccato da una serie di sfortunati eventi

Nei repentini cambiamenti delle scelte di campo di Sinisa Mihajlovic a farne le spese è stato Luiz Adriano. Il centravanti brasiliano arrivato in estate come grande colpo per l’attacco rossonero è partito con i gradi di titolare, salvo poi perderli col passare del tempo a causa di diversi intoppi che ancora adesso stanno intaccando il suo minutaggio. Con l’esclusione di Frosinone si è arrivati alla nona panchina nelle ultime undici gare: dall’inizio solo con Verona e col Crotone in Coppa Italia.

I motivi di questo accantonamento non sono da ricercare nelle carenze tecniche del giocatore in sé, bensì nella serie di sfortunati eventi che sono piovuti su di lui nell’ultimo periodo. Prima i motivi erano prettamente tattici: tra infortuni e problemi di schema Mihajlovic ha optato per un 4-3-3 con una sola punta, preferendogli Bacca. Poi il ritorno al 4-4-2 e la luce in fondo al tunnel. Nulla di più falso: il ritorno all’antico modulo va di pari passo con l’ascesa di Mbaye Niang che dà una spallata a Luiz Adriano facendolo risedere in panchina. Infine, un pizzico di sfortuna, perché in TIM Cup a Marassi contro la Samp ad affiancare Bacca davanti ci sarebbe stato lui se la febbre non avesse avuto altri programmi per al tiepida serata genovese.

Nonostante tutto gli va fatta una menzione d’onore: Luiz Adriano ha sempre avuto il merito di non lamentarsi mai pubblicamente, di lavorare tanto in allenamento quanto in gara, e di metterla dentro per dimostrare che al di là dei minuti lui resta un giocatore importante. Col ritorno di Balotelli e di Menez gli spazi si chiuderanno ancor di più e la lotta si farà più dura: le doti di pazienza dimostrate dal brasiliano, però, saranno la sua carta vincente per farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa.

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