In una situazione drammatica come quella che sta vivendo adesso il Milan qualche fiore in questo deserto di risultati e obiettivi è riuscito a fiorire. Parliamo di Alessio Romagnoli, uno degli acquisti più onerosi dell’ultima sessione estiva, uno dei giocatori richiesti esplicitamente da Mihajlovic. Il classe ’95 dopo un normale periodo di ambientamento e qualche errore che aveva subito fatto urlare al fallimento dell’operazione, si è messo sulle spalle la difesa rossonera e le sue prestazioni sono sempre andate in crescendo.
L’ultima prova, superata a pieni voti, è stata quella di marcare una vecchia volpe del nostro campionato come Luca Toni. L’attaccante del Verona fa della forza fisica la sua caratteristica principale ma l’ex Samp non ha sofferto, ha giocato sempre in anticipo, non concedendo niente al Campione del mondo. Altro esame superato con il lavoro, l’umiltà e la spontaneità del ventenne. Romagnoli sembra non subire le pressioni di una maglia e una piazza così importante, ha scelto il 13 del mostro sacro Nesta con la consapevolezza della sua forza. Titolare indiscusso della retroguardia da ormai troppo tempo è, insieme a Bonaventura, una delle poche sufficienze di questo bistrattato Diavolo. Domani in Coppa Italia affronterà da ex la sua Sampdoria, per la prima volta al Ferraris e probabilmente gli applausi dei suoi vecchi tifosi saranno superiori ai fischi.
Oltre che in campo anche fuori Romagnoli sembra avere già la maturità del veterano. Ieri sui suoi profili social ha sostanzialmente chiesto scusa per la partita, aggiungendo un significativo ‘senza parole‘, seguito da un orgoglioso ‘Forza Milan‘. Poche parole, semplici ma che arrivano subito e che forse dovevano essere dette da altri componenti del Milan. Nessuna giustificazione per gli errori arbitrali, nessun appiglio al mondo esterno. Chiedere scusa è sempre difficile e solo chi è intelligente e responsabile riesce a farlo. Lui ha ventanni, non va bruciato ma coccolato e sostenuto. Ma continuando così, a breve sul suo braccio sinistro potrebbe comparire una fascia da troppo tempo senza un vero padrone.