Tuttosport, Raiola: “Io e Galliani siamo simili, Balo è il più forte attaccante italiano. Tutti vogliono Donnarumma, mentre fui vicino a portare Conte al Milan”

Mino Raiola, nel corso dell’intervista rilasciata a Tuttosport, ha parlato anche di Adriano Galliani, di Mario Balotelli, di Gianluigi Donnarumma e di Antonio Conte. Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “È vero che considero Galliani un amico e mi prendo la responsabilità per avergli portato Mattioni nel momento sbagliato. Però, è vero anche che gli ho portato Ibra e Van Bommel a prezzi fuori mercato, uomini decisivi, per l’ultimo scudetto. Mattioni è citato dai nemici che vogliono fare male ad Adriano e al Milan. È strano che un dirigente così vincente, oggi, sia così bistrattato. Io e Galliani siamo uguali: lui quando parla del Milan e del suo presidente non guarda in faccia nessuno, neppure me. Anzi, sfrutta la nostra amicizia per il bene del Milan: le trattative più dure sono con lui. Per Adriano, Berlusconi e il Milan valgono come figli e li difende come un animale feroce. Io lo rispetto perché, con i miei giocatori, mi comporto allo stesso modo. E poi non capisco, dicono che siamo troppo legati, ma Pogba non gioca nella Juve? il nostro è un rapporto onesto e indipendente“.

Su Balotelli: “Mario è il più forte attaccante italiano. Bearzot nell’82 chiamò Paolo Rossi nonostante l’inattività e abbiamo vinto il Mondiale. Sono certo che Mario conquisterà Conte con i fatti e segnando col Milan. Di Mario, vorrei avere il cuore. È un ragazzo troppo giudicato e stressato, in un Paese non pronto per avere un giocatore di colore così forte. L’Italia, da questo punto di vista, è indietro anni luce. Nel calcio, c’è razzismo, anche inconsciamente: i giocatori di colore devono dimostrare il doppio degli altri“.

Su Donnarumma: “Il feeling con Galliani è servito anche per Donnarumma: ora in Europa lo chiedono tutti i club più importanti. Cosa mi ha detto quando ha saputo che sarebbe stato titolare? In realtà, l’ho chiamato io. Ero a Milanello e Mihajlovic mi anticipò che quasi certamente lo avrebbe lanciato il giorno successivo“.

Su Conte: “Lo stimo tanto, può andare ovunque, ma chi lo prenderà dovrà permettergli di esprimere al massimo il suo carattere. Non sarei stupito di un suo ritorno alla Juve. Lo avrei portato al Milan e ci siamo pure andati vicini. All’epoca, nel 2014, gli dissi che sarebbe stato il momento per andare al Milan e che con la Juve non sarebbe riuscito a fare quattro partite. Mi ha smentito: si è dimesso dopo due allenamenti. È un’idea passata, adesso bisogna lasciare spazio all’ottimo Mihajlovic“.

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