Quasi finale ma piccolo Milan

Può succedere di tutto in questa fase storica del Milan, può succedere che affronti una squadra di Lega Pro in semifinale di Coppa Italia (grandissimi meriti all’Alessandria che avrebbe meritato di più), e può succedere che anche una vittoria faccia quasi vergognare i tifosi rossoneri della propria squadra. E’ quello che è successo ieri all’Olimpico di Torino, quando dopo il novantesimo le sensazioni dei supporters milanisti oscillavano tra un timidissimo senso di soddisfazione per il quasi passaggio del turno e un forte senso di di rassegnazione e frustrazione, nonostante la squadra abbia un piede e mezzo in finale.

La prestazione delle seconde linee, non tutte, è stata pessima: squadra senza idee, senza corsa e con una manovra troppo lenta e spaesata. Doveva essere un’opportunità per sorridere e alzare il morale al gruppo, invece la squadra ha fallito questo obiettivo e ha fatto un passo indietro rispetto a Empoli, con tutte le dovute differenze di avversari e di uomini partiti dall’inizio. Poteva essere una chance per prepararsi al meglio in vista del derby, invece mediaticamente il Milan sarà surclassato dalle critiche e la confusione tattica e tecnica regnerà a Milanello in questi quattro giorni prima della stracittadina. Non si è salvato quasi nessuno, neanche Balotelli che ha ritrovato il gol, pochissime le note positive, tra atteggiamenti sbagliati e meccanismi non collaudati.

Una brutta figura, ammorbidita dalla vittoria che, a meno di clamorosi e inimmaginabili ribaltoni, dovrebbe aver garantito la possibilità al Diavolo di tornare ad alzare un trofeo. E’ il giusto paradosso per una gara che doveva regalare conferme e ha aperto ancora di più il pozzo di incertezze e discontinuità in cui naviga la nave rossonera da inizio stagione.

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