Derby: chi perde va all’inferno. E non deve essere il Diavolo

È il derby dei ballottaggi. In attesa delle elezioni del nuovo sindaco e delle primarie di PD e Forza Italia, oggi Milano scopre quale squadra di calcio comanderà la città: Milan o Inter, chi vince è pronto a ripartire ma chi perde rischia di finire all’inferno.

È il derby degli allenatori. Mihajlovic contro Mancini: tecnici complementari, amici da anni ma ormai rivali a tutto tondo, punzecchiandosi (ieri, a distanza, in conferenza stampa) e lasciando da parte la nostalgia del loro passato insieme. I rossoneri hanno la grande occasione di vendicare l’andata ed avvicinarsi in classifica. Quindi all’Europa League. Arrivano meglio a questo appuntamento, spiega La Gazzetta dello Sport: più sereni e con qualche flebile passo in avanti generale mostrato di recente. Ma stasera è una gara a sé. Se i nerazzurri dovessero abdicare entrerebbero in crisi nera, non avendo ancora preso il passo giusto nel 2016 in campionato ed essendo vicini all’eliminazione dalla Coppa.

È il derby dei singoli, delle battaglie all’ultimo sangue. A destra Bonaventura, appena recuperato, se la vedrà con il criticatissimo Nagatomo. Poi Bacca vs. Murillo, compagni di Nazionale; Donnarumma-Handanovic, l’esordiente e la saracinesca. Attenzione, infine, alla variabile Eder, forse anche Balotelli. Sarà spettacolo a San Siro.

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